Porto di Augusta - Augusta's port news
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IL PASTICCIO DEL TERMINAL CONTAINER
Comunicati ufficiali che si smentiscono, affermazioni e riconferme che si rincorrono. Due giorni di confusione attorno al progetto del terminal container di Augusta, mentre nelle scorse settimane alcuni annunci riguardanti il famigerato "hub" portuale hanno creato tra gli addetti ai lavori le solite perplessità su questioni squisitamente tecniche e temporali. Se in trent'anni sono riusciti a creare un "porto a metà", come potranno ccostruire un hub in appena due anni con ferrovia e rete autostradale annessa? Se lo chiedono in molti in città, in Italia e anche all'estero.



5 novembre 2008 - Una serie di comunicati incrociati ,uno che smentisce l'altro. Una evidente confusione mediatica che ha messo in difficoltà anche chi lavora quotidianamente, da decenni, nell'informazione. Difficile ,soprattutto, andare a chiedere le dovute conferme, visto che la società privata in questione ad Augusta ha preferito avere, in questi anni, un profilo basso. E' difficile fare informazione quando le notizie sono centellinate come nel caso dell'ente portuale megarese, senza un addetto stampa ,nè un sito ufficiale. Cerchiamo di riepilogare quanto accaduto in questi due giorni.

3 novembre una nota d'agenzia ha come oggetto il porto di Augusta :
"Il 16 ottobre, un comunicato dell'assessorato regionale siciliano all'industria, diramato dall'ufficio stampa della Presidenza della Regione Siciliana, ha attribuito alla societa' ITSA la redazione di un progetto per la realizzazione del terminal di Augusta. Il finance manager della societa', Roberto Murgo, ha specificato oggi in una nota che la ITSA, societa' a capitale interamente italiano (e non americana a capitale nipponico come affermato nella nota citata), non ha mai presentato progetti per la realizzazione del terminal di Augusta".(Fonte Asca).

Ma andiamo a vedere cosa aveva annunciato la Regione Sicilia :
16 ottobre "Si sblocca l'iter autorizzativo per il finanziamento del terminal container del porto di Augusta. La decisione è stata presa al termine di una riunione che si è svolta oggi a Roma nella sede del ministero dello Sviluppo economico. L’incontro, sollecitato dall'assessorato all'Industria della Regione Siciliana ed al quale hanno preso parte i rappresentanti dell'autorità portuale di Augusta e i rappresentanti della ITSA, la società americana con capitale nipponico che ha presentato il progetto per la realizzazione dell'opera, è servito a sciogliere l'ultimo nodo che impediva il completamento dell'iter autorizzativo da parte del ministero. Regione Siciliana e ministero potranno, dunque, finanziare il contratto di localizzazione per il programma di investimenti proposto dalla ITSA che prevede la realizzazione nel porto di Augusta del Terminal Container. “ Sono soddisfatto - ha detto Gianni - perchè ora si potrà dare l'avvio ad un programma che prevede un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro, proveniente per metà da capitale privato e che vedrà l'impiego diretto di circa 140 lavoratori”.(fonte ufficio stampa Presidenza della regione Sicilia)

Ieri ,quando già si stavano scrivendo gli articoli sulle smentite del finance manager ITSA, ancora una nota della presidenza della regione rimette in discussione il tutto.
4 novembre - "Il 16 ottobre, un comunicato dell'assessorato regionale all'industria, diramato dall'ufficio stampa della Presidenza della Regione Siciliana, ha attribuito alla società ITSA la redazione di un progetto per la realizzazione del terminal di Augusta. Il finance manager della società, Roberto Murgo, ha specificato oggi in una nota che la ITSA, società a capitale interamente italiano (e non americana a capitale nipponico come affermato nella nota citata), non ha mai presentato progetti per la realizzazione del terminal di Augusta. Ci scusiamo per l'errore".(fonte ufficio stampa Presidenza della regione Sicilia)

E poi subito dopo, ancora :
4 novembre - "Ad Augusta, in provincia di Siracusa, si realizzera' un terminal container. Il progetto di localizzazione e' stato presentato dalla societa' ITSA. Lo rende noto un comunicato della presidenza della Regione Siciliana che segnala che la giunta regionale il 5 marzo scorso ha ritenuto il progetto compatibile con la programmazione regionale e il 15 novembre il ministero per le Attivita' produttive ha dato il via libera al cofinanziamento dell'opera. Su questa notizia si e' consumato un piccolo "giallo": ieri (3 novembre ndr)il finance manager della societa' ITSA, a capitale interamente italiano, con sede in via delle Arti 123 a Roma, ha specificato che la societa' non ha mai presentato un progetto per Augusta. Circostanza della quale abbiamo prontamente dato notizia. Dagli atti dell'assessorato Industria si evince infatti che la societa' ITSA (International Terminal Service of Augusta), costituita il 7/4/2004 e' una sussidiaria della americana International Trasportation Service inc. (ITS), che a sua volta e' affiliata al gruppo Giapponese Kawasaki Kisen Kaisha (Kline). Fatto questo - sottolinea la nota della presidenza della Regione - indiscutibile, che rimette ogni cosa al suo posto, chiarendo qualunque dubbio".(fonte ufficio stampa Presidenza della regione Sicilia)

Ognuno ne tragga le proprie deduzioni, preferiamo non commentare..... Rimane il fatto che attorno al porto di Augusta continuano ad addensarsi "nubi temporalesche" e "nebbie impenetrabili" : mancata designazione della presidenza (vedi tempo trascorso), la nota vicenda delle assunzioni che ha scatenato un putiferio e una conseguente inchiesta per accertare se ci sono state irregolarità, mentre sulla stampa locale continuano i proclami della politica con autorevoli interventi sulla realizzazione, "in due - tre anni" ,di un Hub su cui gli addetti ai lavori e il mondo portuale non crede più. Adesso il "pasticcio" dei comunicati sul terminal container, insomma una situazione complicata, che non giova allo sviluppo del porto di Augusta che continua a rimanere al palo, nonostante le incredibili potenzialità, fornite dalla natura e che, soprattutto, continuano a non essere sfruttate per incapacità politica e manageriale. Gianni D'Anna




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