Porto di Augusta : Poanet o Pmis questo è il dilemma
18 gennaio 2016 - Gli operatori portuali chiedono attenzione su un argomento tecnico che è di vitale importanza per il lavoro quotidiano che rischia di essere stravolto dal solito rimpallo burocratico tra enti e ministeri. Nei giorni scorsi gli operatori hanno incontrato la deputata nazionale del PD Sofia Amoddio per renderla partecipe sulla vicenda della piattaforma telematica Poanet che da circa 10 anni è lo strumento utilizzato in ambito portuale per tutte le pratiche necessarie al complesso funzionamento della macchina burocratica/organizzativa dell'attività portuale.
Il Poanet è un programma prodotto da una software-house locale che ha velocizzato le pratiche tra operatori/Capitaneria/stabilimenti petrolchimici per la gestione degli approdi. In pratica tutti i moduli e gli stampati per la gestione delle navi (domande arrivo/partenza, autorizzazioni carico/scarico richiesta ormeggi/disormeggi ecc. ) sono stati digitalizzati, con notevole risparmio di tempo e di carta. Un prodotto moderno ideato da un privato che poi è stato sponsorizzato da Federagenti e recepito dalla locale Capitaneria di porto nel luglio del 2011. Per ovviare a diffidenze varie , nel giugno del 2012 la software -house proprietaria del codice ha acconsentito a dare la gestione ad un soggetto super partes l'Avvisatore Marittimo di Augusta e Santa Panagia.
Tutto procedeva bene, fino a quando non compare un secondo sistema il PMIS - Port Management Information System che il ministro ha dato in dotazione al personale della Capitaneria di Porto per le pratiche amministrative collegate all'arrivo e alla partenza delle navi sia per la supervisione del traffico all'interno delle acque portuali. Ecco che inizia il solito balletto burocratico tra ministeri e enti. Perché dall'alto arriva l'ordine di adeguare anche il porto di Augusta del sistema "ufficiale", in pratica estromettendo il sistema locale già collaudato e funzionante. Gli operatori hanno quindi chiesto a Capitaneria e Autorità portuale di continuare ad utilizzare Poanet.
E' stata accordata una prima proroga di sei mesi, già scaduta a fine 2015. Dall'1 gennaio una seconda proroga di un anno ha permesso la sopravvivenza di Poanet, in attesa che i due sistemi possano integrarsi, una sorta di deroga per Augusta all'utilizzo di un sistema diverso da quello adottato dalle Capitanerie Italiane. Ecco spiegato in maniera comprensibile a tutti, anche per i non addetti ai lavori, l'intervento del deputato siracusano cui hanno chiesto un intervento a livello ministeriale gli operatori :"sulla preoccupazione per la scadenza al 31/12/2015 dell' autorizzazione 02/2015 che ha consentito l'uso della piattaforma telematica portuale "Poanet" e dell'indisponibilità del sistema PMIS, di poter utilizzare i due sistemi in parallelo".
Il rimpallo di competenze è a livello enti e ministeri, la Capitaneria e l'autorità portuale. Gli operatori portuali hanno riferito che "grazie alla tempestiva azione dell'ammiraglio Nunzio Martello attuale Direttore del Compartimento marittimo della Sicilia Orientale che ha favorito la momentanea proroga dell'uso del sistema Poanet, in attesa di una verifica della capacità di interagire col sistema nazionale". Riferisce una nota :" L' Avvisatore Marittimo, gestore del sistema, in data 25/11/2015 presentava all' Autorità Portuale, nuova domanda sottoscritta dalla quasi totalità dell'utenza portuale inclusi gli stabilimenti petrolchimici, rinnovando la richiesta di adozione definitiva di Poanet. Precisando, al fine di evitare una gara internazionale, che l' uso dello stesso sarebbe stato garantito a titolo gratuito".
Il recente incontro con la deputata Sofia Amoddio servirebbe a ottenere una maggiore visibilità a livello governo centrale nella speranza di una celere soluzione. "Gli operatori portuali hanno registrato l'attenzione e l'impegno della Deputata Siracusana a sostenere le ragioni esposte presso le sedi competenti, agevolando una definitiva soluzione della vicenda - conclude una nota - in modo da uscire dall'incertezza in un momento così delicato per la portualità italiana". Alla base dell'iter comunque ci sarebbero "resistenze" da parte del gestore PMIS a fornire le necessarie istruzioni per permettere ai tecnici locali, già pronti da anni, ad effettuare le modifiche per fare dialogare ed integrare i due sistemi. Il prossimo anno di proroga dovrà servire se ci sarà o no una possibilità d'integrazione tra i due sistemi, entrambe validi e operativi. Gianni D'Anna- 2016 © www.harbours.net