Augusta:Sbarcati nella notte gli italiani in fuga dalla Libia
16 febbraio 2015 - L'area portuale megarese è stata blindata per non consentire l'ingresso a giornalisti e troupe dei media giunti in città per seguire la vicenda. L'area portuale è stata blindata già dalle prime ore della sera, ingresso vietato anche ai giornalisti per imprecisati motivi di sicurezza. Nella notte giornalisti e operatori video sono stati tenuti fuori dai cancelli dell'area portuale , guardati a vista dal reparto mobile. Uno spiegamento di forze e una decisione che lascia l'amaro in bocca agli operatori dell'informazione, non ci si deve meravigliare se l'Italia scivola al 73esimo posto nella classifica sulla libertà di stampa, resa nota da Reporter senza frontiere. L'Italia è preceduta da paesi come Senegal e repubblica Moldava, seguita da Nicaragua e Tanzania.
Come tutti i colleghi, abbiamo seguito lo sbarco da lontano, fuori dalla recinzione, anche quando , dopo circa un'ora dall'arrivo qualcuno si è accorto che gli autoveicoli imbarcati sul traghetto non avrebbero potuto sbarcare sulla banchina ro-ro. Hanno dovuto spostare il catamarano in un'altra banchina per consentire l'uscita degli automezzi. Una nottata fredda ha accolto l'ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi che è stato il primo a sbarcare e lasciare il porto scortato da alcune autovetture delle forze dell'ordine. L'arrivo degli italiani ha messo in secondo piano lo sbarco di 284 migranti arrivati a bordo della nave Tyr che li aveva soccorsi nel Canale di Sicilia.
Una Libia politicamente spaccata in due e attraversata da milizie armate e jihadisti che con l'Isis sono avanzati nelle ultime settimane da est a ovest. In estrema sintesi la situazione nel paese nord-africano che ha causato l'evacuazione del personale italiano e la chiusura dell'ambasciata italiana a Tripoli. Erano 42 le persone sbarcata tra essi i funzionari dell'ambasciata e i militari dell'Arma appartenenti ai reparti speciali del Battaglione Tuscania che si occupano della sicurezza nelle sedi diplomatiche all'estero.
Unico passeggero sbarcato che i giornalisti hanno potuto avvicinare il signor Salvatore di Siracusa che ha affermato :"Che la situazione in Libia si era fatta pericolosa". Poi è andato via sull'autovettura del nipote che era venuto a prenderlo. Altri due pulmini hanno trasportato alcuni passeggeri. La colonna di automezzi con targa libica ha lasciato l'area commerciale alle ore 2.20 con la scorta di forze dell'ordine e personale della Marina militare, al seguito anche alcuni automezzi per il trasporto di materiale dell'ambasciata.
L'ambasciata italiana era l'unica rimasta aperta nonostante il caos libico. Il gruppo più numeroso a bordo delle autovetture sbarcate dal traghetto si è diretto verso Augusta, ospitati per il pernottamento nella base di MariSicilia nel quartiere Terravecchia. Stamattina hanno lasciato la base della Marina Militare ,direzione Sigonella, dove era ad attendere un C 130 che ha trasportato veicoli e persone a Pratica di Mare.
La vicenda libica sta creando apprensione , anche in considerazione del fatto che in Libia rimangono circa cento connazionali che sono a rischio con i "tagliagole" che avanzano e stanno creando terra bruciata attorno ai "cristiani", l'esecuzione del gruppo di egiziani è un esempio della crudeltà degli uomini del Califfato. A rischio anche le strutture e gli interessi di Eni. "La chiusura temporanea della nostra ambasciata è avvenuta in modo tempestivo e ordinato e di questo ringrazio i responsabili della Farnesina e delle altre amministrazioni che hanno collaborato all'operazione. La chiusura si è resa necessaria a causa del deteriorarsi della situazione in Libia". L'ha affermato il ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni.
"L'Italia rimane al lavoro con la comunità internazionale per combattere il terrorismo e ricostruire uno stato unitario e inclusivo in Libia, sulla base del negoziato avviato dall'inviato speciale dell'Onu Leon, al quale continuerà a partecipare il nostro inviato speciale Ambasciatore Buccino. Il peggioramento della situazione -conclude il ministro - richiede ora un impegno straordinario e una maggiore assunzione di responsabilità, secondo linee che il governo discuterà in Parlamento a partire dal prossimo giovedì 19 febbraio. L'Italia promuove questo impegno politico straordinario ed è pronta a fare la sua parte in Libia nel quadro delle decisioni delle Nazioni Unite". Gianni D'Anna- 2015 © www.harbours.net