Porti e approdi di Sicilia
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Augusta: fermati altri quattro scafisti

11 maggio 2014 - Sono in totale 976 i migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia dalle unità navali della Marina militare italiana e della Guardia costiera. Dopo un paio di "tira e molla" sul porto da utilizzare, a Gioia Tauro è stato preferito Augusta che continua a essere uno dei prescelti per l'operazione "Mare Nostrum". Appena sbarcati sulla banchina commerciale, sono stati fermati quattro presunti scafisti /traghettatori dal Gruppo interforze contrasto immigrazione clandestina della Procura della Repubblica di Siracusa.
Le indagini, immediatamente attivate già dal momento di ciascun'intercettazione di natanti, in alto mare, sono proseguite, dopo l'arrivo in porto, da parte del Gruppo interforze contrasto all'immigrazione in collaborazione con il Legad del personale dello staff di ComGrpNav 29 imbarcato e rappresentato da un ufficiale della Guardia Costiera in qualità di ufficiale di collegamento con l'Ammiraglio e del Comando in Capo della Squadra Navale Italiana). Indagini delicate e minuziose, proseguite a lungo, con difficoltà, in collaborazione con il team di bordo della Polizia di Stato della Task Force del Servizio Immigrazione, degli uffici Immigrazione di varie questure d'Italia e della Polizia Scientifica.
L'attività investigativa espletata del Cicic coordinata dal sostituto commissario della Polizia di Stato - Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di Siracusa Carlo Parini(immagine in basso a destra), in linea con le direttive del Procuratore Capo della Repubblica di Siracusa Francesco Paolo Giordano, in collaborazione con il PM del "turno sbarchi", Antonio Nicastro sostituto Procuratore della Repubblica di Siracusa, al personale specializzato della tenenza della Guardia di Finanza di Noto , della Compagnia dei Carabinieri di Augusta e della Guardia Costiera di Augusta, ha permesso di individuare e procedere al fermo di quattro presunti scafisti , di nazionalità tunisina, che avevano organizzato ed eseguito la traversata dalle coste libiche a quelle italiane.
Gli esperti hanno potuto ricostruire gli eventi separati. Uno scafista di origine tunisina è stato fermato per aver organizzato e materialmente condotto un barcone di legno con 238 migranti, partito da Sabrata in Libia. Il tunisino, dagli accertamenti è risultato già "schedato", a seguito della presenza delle impronte-AFIS nella banca dati, per numerosi precedenti reati commessi in Italia "contro il patrimonio, spaccio e detenzione di stupefacenti e ingresso illegale sul territorio nazionale con conseguenti precedenti espulsioni dall'Italia".
Successivamente, le indagini hanno portato allo stato di fermo altri tre scafisti, di origine tunisina, tutti accusati di essere i presunti organizzatori e conduttori di due imbarcazioni in legno. Al termine delle indagini, tutti i fermati sono stati trasferiti e ristretti presso la Casa Circondariale di Cavadonna in Siracusa, come disposto dal PM del Turno Sbarchi, che si è riservato di pronunciarsi nei confronti degli altri due stranieri denunciati a piede libero. Dalla cronaca di quest'operazione si evince che le indagini sono accurate e altamente professionali, portano di solito al fermo degli uomini che l'organizzazione utilizza per il trasporto dei migranti, ma che evidenzia anche dei "buchi" nelle vigenti leggi italiane che consentono di trovare spesso individui, già presenti nei casellari giudiziari come scafisti, che tornano , anche più volte, a ricommettere lo stesso reato. A questo punto il legislatore o il Governo che si vanta dell'operazione umanitaria in corso, dovrebbero alzare le pene per gli scafisti, farle diventare esemplari e lasciare questi soggetti nelle carceri.
E' stato un altro lungo week-end di lavoro per centinaia di uomini e donne, volontari e delle forze dell'ordine, in quella non si può considerare più emergenza straordinario ma quotidiana. Il "carico" umano della nave anfibia San Giorgio, flag-ship dell'operazione "Mare Nostrum" era stato raccolto nei giorni precedenti in ben 7 differenti recuperi nel Canale di Sicilia. I migranti , appartenenti a diverse etnie africane e sub-sahariane, erano stipati in due barconi in legno soccorsi dalla nave Aliseo in collaborazione con nave Dattilo CP 904 della Guardia Costiera, successivamente trasferiti a bordo della nave anfibia, Altri migranti erano a bordo di cinque gommoni e recuperati in alto mare dalle stesse unità navali militari acque a Sud di Lampedusa. In totale, i migranti recuperati e trasferiti ad Augusta erano 976, mentre, per disposizione del Ministero dell'Interno (Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere e della Direzione dell'Immigrazione e delle Libertà Civili), nave Scirocco con bordo 266 migranti è stata dirottata sul porto di Catania , dove sono approdata sabato e un il mercantile Hamburg a Pozzallo in provincia di Ragusa, per un totale di circa 1500 migranti recuperati.
"Difficili e rischiose" sono state definite le operazioni di recupero, sia per le condizioni meteo nell'area di recupero che per le precarie condizioni di galleggiabilità delle carette cariche all'inverosimile di donne, uomini e bambini. Un rischio ulteriore superato , ancora una volta, grazie alla professionalità del personale militare della Marina Italiana e della Guardia Costiera. Gianni D'Anna -2014 © www.harbours.net


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