La Marina Militare individua relitto migranti in fondo al mare
9 maggio 2015 - Sono rientrati nel porto di Augusta i due cacciamine Gaeta e Vieste che hanno portato a termine la missione di ricerca del relitto del barcone di migranti che si era inabbissato,il 18 aprile scorso, a largo della Libia. La Marina Militare, a seguito della richiesta della Procura di Catania, ha reso disponibile i due cacciamine equipaggiati con gli strumenti di ricerca : sonar e robot sottomarini. Nel relitto dovrebbero esserci centinaia di corpi di migranti, il numero è imprecisato.
Ieri pomeriggio le due unità della Marina Militare sono tornate in banchina ad Augusta. Subito dopo il loro arrivo è stata convocata una conferenza stampa per illustrare i risultati delle ricerche. Erano presenti il Sostituto procuratore della Repubblica di Catania, titolare delle indagini sul naufragi; il comandante del Comando operativo delle forze di contromisure mine Marco Corso; i comandanti delle dei due cacciamine Giuseppe Luca Fo e Corrado Maddaluno.
Il lavoro di ricerca è stato coadiuvato dalla corvetta Sfinge, che ha stazionato nell'area di mare del Canale di Sicilia per tutto il tempo necessario per le operazioni di ricerca e localizzazione del peschereccio affondato ,a circa 85 miglia a Nord-Est delle coste libiche, a una profondità di 375 metri. Il relitto di colore blu, della lunghezza di 25 metri, correlabile con il barcone inabissatosi lo scorso aprile. La rilevazione del relitto è stata possibile grazie alle strumentazioni sonar a lungo raggio e di identificazione, le telecamere a colori del mezzo subacqueo Gigas in dotazione ai cacciamine.
Il sostituto Ligori ha puntato l'attenzione dei media "sull'importanza della missione della Marina Militare che permette di avere un riscontro su quanto dichiarato dai migranti sopravvissuti al naufragio. I rilievi e le immagini - ha continuato Liguori - sono un importante riscontro sulla dinamica dell'affondamento. Quello che ci interessava conoscere è se ci sono corpi nella stiva e se questi erano stati rinchiusi dall'esterno".
Quest'ultima prova potrebbe fare scattare anche la più grave accusa di "sequestro di persona" oltre che naufragio e istigazione all'immigrazione irregolare che già sono state formulate. Non c'é , al momento, una certezza sul reale numero di morti, il macabro conteggio si potrebbe avere se e quando il relitto sarà recuperato. www.Harbours.net ha chiesto al magistrato se è in programma ,in una fase successiva, il recupero del barcone inabbissato :"Stiamo valutando - ha risposto Liguori - se è tecnicamente possibile, per avere la certezza dobbiamo attendere, comunque - ha concluso - cercheremo di arrivare a giudizio al più presto possibile". 2015 © www.harbours.net