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VIA LIBERA AL RIGASSIFICATORE DI PORTO EMPEDOCLE

21 gennaio 2009 - L'impianto costiero che dovrà sorgere in terriotio di Porto Empedocle riceve luce verde da parte del governo siciliano. "Bene ha fatto la Regione a sbloccare l'impianto di rigassificazione di Porto Empedocle". Lo ha afferma il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo alla notizia del rilascio dell'autorizzazione da parte della conferenza dei servizi, dopo il rilascio della Valutazione d' impatto ambientale da parte del ministero. "La costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle - osserva il ministro - avverra', come ha sottolineato l'assessore Pippo Gianni, cui va il merito di aver impresso una accelerazione all'iter, nel rispetto delle prescrizioni stabilite dalla legge, in primo luogo quelle che assicurano la tutela della salute dei cittadini ed il rispetto dell'ambiente. La realizzazione dell'impianto rappresenta una opportunita' di sviluppo per l'area interessata, anche in termini di posti di lavoro. Adesso - conclude Stefania Prestigiacomo - e' necessario andare avanti, definire i progetti ancora sospesi, fra cui il rigassificatore di Priolo, con scelte chiare, attente all' ambiente ed ascoltando le esigenze del territorio". Bisogna ricordare comunque che i due rigassificatori previsti hanno due diverse valutazioni, infatti, quello della provincia Siracusana è stato osteggiato dalle popolazioni locali a causa della sua collocazione in un'area in cui sono già presenti decine di impianti industriali classificati come a "rilevante rischio incidenti", nelle vicinanze di un pontile Nato. I residenti di Priolo si sono espressi contrariamente con un referendum popolare "un impianto pericoloso troppo vicino all'abitato". Soddisfazione anche dai vertici degli industriali.
"La Sicilia, che già produce energia da varie fonti, con il via libera al rigassificatore di Porto Empedocle riceve da Stato e Regione la conferma della propria valenza di area strategica per soddisfare il fabbisogno energetico del Paese". Questo il commento ufficiale di Confindustria Sicilia che ha valutato positivamente "non solo i benefici che questa infrastruttura avrà sull’attuale crisi energetica, ma anche le ricadute che la sua realizzazione avrà sull’occupazione e sul sistema manifatturiero in un periodo di grave recessione". C'era attesa per questo progetto che ha atteso al palo il via libera della regione. Confindustria Sicilia, che da tempo sostiene la necessità di puntare sugli investimenti per la diversificazione delle fonti energetiche e per il completamento della rete a 380 Kv, "è convinta che questa infrastruttura, assieme a quella prevista a Priolo, potrà rappresentare per l’intera Regione un impulso alla nascita di nuove attività produttive legate alla ricerca e all’innovazione che saranno sviluppate attorno ai rigassificatori". E’ anche per questa ragione che secondo Confindustria Sicilia "il Ministero dell’Ambiente e la Regione siciliana, così come hanno con tempestività autorizzato l’avvio di un’opera così importante per l’economia siciliana e per la soluzione della crisi del gas, con la stessa celerità debbano completare l’iter per il via libera al rigassificatore di Priolo, al fine di completare - conclude la nota - un sistema organico capace di rispondere con efficacia alle sempre più frequenti emergenze negli approvvigionamenti". Il progetto prevede un investimento di 600 milioni di euro. L'impianto, che sorgerà ad appena 1,5 km dal centro abitato, a regime dovrebbe avere una capacità annua di otto miliardi di metri cubi, pari a circa il 10 percento del mercato italiano. Il progetto prevede il prolungamento del molo di levante per circa 800 metri e la costruzione di un braccio perpendicolare di 310 metri in grado di accogliere le navi metaniere. Ogni anno sono previste circa 100 approdi. Il gas liquido sarà immagazzinato in due serbatoi da 160.000 metri cubi, interrati e a doppio contenimento totale: ognuno di questi sarà caratterizzato infatti da un contenitore d’acciaio speciale al nichel, rivestito a sua volta da un involucro esterno in cemento armato. Per consentire le attività di distribuzione del gas è prevista la realizzazione di un collegamento di 7 km per l’allacciamento alla rete nazionale.




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