Il ruolo del porto di Augusta nel Piano strategico nazionale
06 luglio 2015 - Finalmente dopo tante anticipazioni sembrerebbe arrivato in dirittura d'arrivo il famigerato Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, lo strumento che dovrebbe mandare in soffitta la gestione obsolote della portualità italiana. I condizionali non sono causali quando di mezzo c'é la politica. Nello scorso fine settimana il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, il Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL), da adottarsi con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Piano è stato redatto in attuazione dell'articolo 29 del decreto legge 12 settembre 2014, numero 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, numero 164, Sblocca Italia.
Per quanto riguarda il sistema Sicilia , dopo aver ascoltato le critiche arrivate da più parti, è stata accantonata l'idea malsana di una sola port authority isolana. La soluzione più attendibile è di due entità distinte : quella occidentale con Palermo e Trapani e quella orientale con Augusta e Catania, forse Messina che sta forse dovrà affrontare un destino a parte. La città dello Stretto infatti potrebbe fare parte del sistema siculo-orientale con il porto megarese e quello etneo, oppure seguire le sorti di Gioia Tauro.
"Il Piano - si legge in una nota del Consiglio dei Ministri - intende favorire la crescita economica del Paese attraverso il rafforzamento della competitività del sistema portuale e logistico italiano. E' stata quindi tracciata una strategia integrata, con azioni da compiere sia nei porti sia sulla loro accessibilità - da mare e da terra - al fine di potenziare il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo e negli scambi internazionali". La proposta , ancora preliminare, potrebbe essere "aggiustata", è in atto un intenso via-vai di soggetti politici, che si daranno battaglia nelle commissioni parlamentari competenti, per successive limature o spostamenti in ambiti territoriali allargati.
"Tra gli strumenti individuati per la definizione di un Sistema Mare efficace e per l'incremento dei traffici delle merci e della navigazione di passeggeri - spiega il Consiglio dei Ministri - vi sono numerose azioni per la semplificazione amministrativa, l'efficienza dei controlli e delle procedure di sdoganamento, la promozione dell'intermodalità e dei collegamenti di ultimo miglio, l'attrazione di nuovi investimenti per la modernizzazione delle infrastrutture portuali. Si tratta di obiettivi da raggiungere anche mediante un maggior coordinamento nazionale e una razionalizzazione delle politiche marittime.
Il Piano prevede, quindi, la definizione di un percorso istituzionale e normativo che consenta di corrispondere alle istituzioni comunitarie in materia di revisione della politica delle Reti Trans-Europee di Trasporto, per sostenere progetti infrastrutturali d'interesse comune nel settore, valorizzando il ruolo dell'Italia nella costruzione di una rete di trasporto euro-mediterranea e favorendo il recupero dei traffici commerciali tra Europa e Oriente. Il Piano - conclude la nota - sarà ora sottoposto alle competenti Commissioni parlamentari per l'espressione del previsto parere e tornerà successivamente all'esame del Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva".
"Martedì, nel corso della direzione nazionale del Nuovo Centrodestra - sostiene il deputato siracusano Enzo Vinciullo - ero ritornato a chiedere che si ritornasse al piano Lupi, quello che prevedeva Augusta a sede della Port Authority della Sicilia orientale. A Lupi, ora capogruppo alla Camera, avevo chiesto di impegnarsi ulteriormente affinché la sua proposta non fosse mortificata dal nuovo ministro. Venerdì sera la positiva notizia: la Sicilia avrà due Port Authority".
Come ciclicamente accade per il porto Megarese torna l'ipotesi "autostrade del mare", con numerosi tentativi già andati a vuoto nell'ultimo decennio per errori grossolani di valutazione, mancanza di un serio piano commerciale che sia capace di attirare gli autotrasportatori del Sud-Est siciliano o quelli delusi che utilizzano il porto etneo, oramai difficile da raggiungere per i grossi tir a causa del traffico in ingresso/uscita da Catania. Una nuova linea è stata annunciata in queste ultime settimane, la conferma arriva anche dal deputato regionale.
"L'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità - afferma Vinciullo - ha sanato un errore che era stato commesso l'anno scorso, quando non era stata autorizzata la Tirrenia a operare d'Augusta. Con il provvedimento firmato giovedì dall'assessore Pizzo, Tirrenia è stata autorizzata a sbarcare ad Augusta e di conseguenza la linea Ravenna-Brindisi-Catania sarà raddoppiata in Ravenna-Brindisi-Augusta. Un risultato importantissimo per la città di Augusta, che vedrà come fruitori di questo servizio centinaia di operatori agricoli e commerciali delle province di Siracusa e Ragusa, che potranno, d'ora in poi, imbarcare i loro prodotti ad Augusta, senza comunque nulla togliere al porto di Catania". Gianni D'Anna - 2015 © www.harbours.net