4 aprile 2006 - “Possiamo tranquillizzare i produttori ortofrutticoli che, almeno dai porti, non correranno alcun tipo di rischio di ingressi illegali, tranne che tali prodotti siano talmente “clandestini” da essere addirittura invisibili. In verità la situazione dei due porti di Augusta e Siracusa è disastrosa, altro che traffici di prodotti ortofrtutticoli.”Questo quanto afferma Luigi Mauceri Boccadifuoco in una lettera aperta al prefetto Benedetto Basile a cui si deve il recente provvedimento di “controlli più serrati nei porti e nei mercati del siracusano per evitare il rischio di immissioni di prodotti agricoli clandestini”. Ricordiamo che la scorsa settimana il prefetto ha riunito un tavolo tecnico, a seguito delle continue segnalazioni di alcuni produttori ortofrutticoli del ragusano, su possibili intromissioni di prodotti di dubbia provenienza. Lo stesso comandante della Capitaneria di porto di Augusta ,Giancarlo Russo, che ha partecipato al vertice, ha rassicurato il prefetto sulla infondatezza del problema :"abbiamo riferito - afferma Russo - che nella zona commerciale di Augusta non sonoabitualmente sbarcati prodotti ortofrutticoli." Unico esempio ,negli ultimi decenni, la nave frigorifero che ha sbarcato un carico di banane da destinare al mercato dell'Italia meridionale, quindi frutta esotica che non rientra nella segnalazione dei produttori. “Ringraziamo sua eccellenza il prefetto – continua Boccadifuoco – per il suo pronto interessamento, lodevole, suggerendo alcune questioni molto importanti. I due porti soffrono disagi strutturali e logistici imputabili a noi operatori, ma soprattutto e più segnatamente per l’immobilità della politica per l’intero comparto portuale” .Boccadifuoco è operatore doganale da oltre vent’anni,erede di un’attività iniziata dal suo bisnonno oltre cento anni fa nel porto di Siracusa. “Un lettore comune – continua l’operatore portuale - nel leggere la notizia, sulla stampa locale, avra’ sicuramente pensato ad un rilevante traffico di prodotti ortofrutticoli nei nostri porti,un andirivieni di containers e navi. Ma purtroppo così non è,Siracusa per la precarietà delle sue banchine non riesce neanche ad accogliere come dovrebbe le navi crociera,di navi commerciali, di containers o di prodotti ortofrutticoli non se ne sono mai viste e mai se ne vedranno. Stessa cosa per Augusta che,pur essendo di sicuro avvenire,è ancora un “porto-cantiere”, quasi completato, ma che, allo stato attuale, definirei un insieme di belle banchine con carenze di servizi: da telefoni o servizi igienici pubblici, alla dogana, passando per la polizia di frontiera che manca da oltre ventidue anni”. Quest’ultima, forse, la mancanza più macroscopica per un porto internazionale dove, dall’11 settembre 2001 in poi,è aumentato in maniera esponenziale il pericolo di ingresso di altri tipi di “clandestini”, che non sono certo i pomodorini o altri prodotti ortofrutticoli. “Mi consenta di rilevare da doganalista – conclude Boccadifuoco- che gli eventuali controlli, sanitari, fitopatologici , fanno capo alla dogana,non di certo alla Autorità Portuale, nè alla Capitaneria di porto e quindi al vertice credo che mancava appunto un rappresentante dell’Agenzia delle Dogane.Spero quindi che il suo autorevole intervento guardi, in altre direzioni, per risolvere problemi che da anni denunciamo”. Gianni D’Anna