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CASINO' DI TAORMINA, NIET DI AMATO
Si riapre il dibattito su una ipotetica casa da gioco a Taormina. Se ne parla da sempre, pare ormai una sorte di leggenda, pareri contrastanti, l'ultima polemica dopo il question time della camera dove pare che il ministro Amato ha commentato che "una casa da gioco a Taormina finirebbe nelle mani della mafia".... ()



28 marzo 2007 - "Un errore grave è quello del ministro Amato che oggi al question time alla Camera ha espresso il suo no contro la creazione di un casinò a Taormina. Siamo certi che il ministro cambierà parere sulla questione. Altrimenti come deputati del centrosinistra ci troverà su linee opposte". Lo dichiarano i deputati della Margherita Rino Piscitello, dell'esecutivo nazionale, e Ferdinando Latteri, componente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, a proposito delle dichiarazioni odierne del ministro Amato durante il question time. I due deputati siciliani sono di parere contrario al ministro :"Aprire una casa da gioco avrebbe un effetto benefico sull'economia e sul turismo siciliani. Anche la costruzione di strutture come gli ospedali e le strade potrebbe aiutare la mafia, ma questo non vuol dire che non vanno fatte". La questione è vecchia quanto il "ponte sullo stretto" se ne parla da sempre , una sorte di leggenda metropolitana, timori legati a luoghi comuni che la Sicilia si tiene attaccate come "cozze agli scogli", roba d'altri tempi che resistono oltre il tempo e il buon senso. Giusto quanto affermano i due deputati della Margherita, allora in Sicilia non ci dovrebbero essere ospedali, strade, porti, industrie..il nulla totale per non fare infiltrare la mafia, certo che come scusa per non far nulla è proprio originale." Il ragionamento va ribaltato.Per Amato non bisogna fare le opere perché rischiano di cadere in mano alla mafia. Il ragionamento corretto è fare le opere. La polizia, la magistratura e il ministero dell'Interno poi impediscano che cadano in mano alla mafia. E' esattamente la differenza che passa tra sviluppo e sottosviluppo: noi optiamo per lo sviluppo contro la mafia".




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