Polizia di frontiera senza personale. Pratiche in tilt.
22 luglio 2015 - "La Polizia di frontiera di Augusta non può chiudere il pomeriggio per mancanza di personale .E' assolutamente inaccettabile". Lo afferma Vincenzo Vinciullo, deputato regionale NCD, presidente della commissione 'Bilancio e Programmazione' all'Assemblea regione Sicilia. Da trent'anni si continua ad assistere all'inefficienza di un servizio che dovrebbe avere nel porto di Augusta la sua base centrale. La Polizia di frontiera è più utile ad Augusta con il porto e i suoi traffici, anziché a Siracusa. "Resta inteso - sostiene l'esponente NDC - che né gli organi locali, né regionali della Polizia di Stato hanno responsabilità nella decisione, dovendo gli uomini del posto di frontiera, dopo mesi di snervante lavoro, anche a causa di circa 80.000 sbarchi di migranti in circa un anno e mezzo, dover andare in ferie. Per questo motivo ho interessato il Ministero degli Interni affinché sia trovata una soluzione rapida alla questione, ampiamente sollevata da tutti gli operatori del Porto Commerciale di Augusta. Chiudendo il posto di frontiera - ha proseguito Vinciullo - gli operatori del porto sono costretti a dimezzare la loro attività lavorativa, già ridotta al lumicino".
Una questione vecchia, più volte evidenziata nel corso dei decenni dagli operatori portuali megaresi. Appelli, incontri, raccolta firme, non sono mai stati accolti da chi di dovere in maniera responsabile. Senza volontà politica non si possono risolvere le istanze del territorio. Una questione ,quella del posto di frontiera di Augusta, mai risolta, anzi andata a peggiorare con il passare degli anni. Ricordiamo un episodio che ha dell'incredibile, a conferma che la mancanza di risposte danneggia l'economia legata al porto e getta una cattiva luce sull'effettiva operatività e competitività dello scalo.
Agli inizi di luglio un armatore ha annullato un cambio equipaggio, con gravi ripercussioni per alcuni operatori, proprio perché ci sarebbero voluti circa quattro giorni per completare le pratiche d'imbarco di 21 membri dell'equipaggio. Una nave non può attendere giorni per una pratica, perché ha un costo giornaliero che non tiene conto di una burocrazia sempre più invadente. Infatti l'armatore ha preferito annullare l'operazione e fare partire la nave con destinazione Malta dove la stessa operazione è stata eseguita in mezza giornata. Questa è una cattiva pubblicità per un porto che aspira a essere "competitivo nel Mediterraneo". La questione è stata sollevata anche all'assemblea regionale siciliana con un'interrogazione in aula di Forza Italia.
Oggi l'intervento di Enzo Vinciullo, dello stesso partito del ministro degli Interni Angelino Alfano, appare come un nuovo campanello d'allarme. "Ritengo opportuno - afferma Vinciullo - che dal ministero siano prese le opportune misure, magari con l'invio di uomini e mezzi, per tutelare gli interessi legittimi dei cittadini italiani, quali sono quelli di Augusta, altrimenti si correrebbe il rischio di pensare che uomini e mezzi per accogliere gli extracomunitari ce ne sono a sufficienza, mentre non ce ne sono quando si tratta di difendere gli interessi italiani. Spero che il Ministero, con l'urgenza del caso, troverà una soluzione idonea che venga incontro alle legittime attese dei cittadini italiani, perché una cosa è chiara - ha concluso Vinciullo - il Posto di Frontiera, per oltre 2 mesi, non può rimanere chiuso". Sorge spontanea una domanda da parte degli operatori : "Chi vuole la recessione a scalo di secondo piano del porto di Augusta? A chi giova questo declassamento?". Gianni D'Anna - 2015 © www.harbours.net