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Augusta il porto dei relitti
16 settembre 2013 - La questione ambientale è prioritaria al Giglio, dove in queste ore si tenta di rimettere in asse la Costa Concordia che , successivamente, sarà trasferita e smaltita. La questione ambientale non sembra essere prioritaria ad Augusta. "Ma tutta la monnezza devono portarla ad Augusta? Perché non si attivano per rimuovere i troppi relitti abbandonati nel porto che costituiscono un rilevante rischio ambientale?". Lo afferma Vincenzo Parisi di Legambiente Sicilia riferendosi all'annunciato trasferimento di un ennesimo relitto nella rada megaresa. Se confermata la notizia, apparsa sulla stampa locale ragusana, un altro relitto si aggiungerà alla decina già presenti nella Rada Megarese. Si tratta della nave Gold Star che attualmente è ormeggiata sotto sequestro a Pozzallo. Ricordiamo che la nave è stata bloccata dalla Guardia di Finanza nel Canale di Sicilia. Trasportava nelle stive 30 tonnellate di hashish, per questo, appena avvistate le imbarcazioni delle Fiamme Gialle che stavano per bloccarli, i nove membri dell'equipaggio della motonave battente bandiera della Tanzania, hanno appiccato il fuoco al carico e poi si sono gettati in mare per evitare l'arresto. L'equipaggio, di nazionalità siriana ed egiziana, è stato salvato dalle Fiamme gialle e posto in stato di fermo. La nave sequestrata è stata portata a Pozzallo. Nei giorni scorsi , durante una riunione in prefettura, qualcuno ha avuto l'idea di trasferire il relitto nel porto di Augusta, dove pare hanno ricevuto la disponibilità della Port Authority.
Se ciò fosse confermato l'ente portuale Megarese avrebbe anche l'onore di avere il record di relitti che sostano nel porto che gestisce. Nella parte Nord della rada ,infatti, nei pressi dei bacini galleggianti della Marina Militare, davanti alla vasta zona umida delle ex Saline Migneco-Lavaggi, è noto il vasto cimitero di navi. Un altro monumento all'incapacità di gestione delle emergenze che ha prodotto una discarica di navi sequestrate. Ricordiamo che al momento sono oltre dieci i relitti che sono stati abbandonati in quell'area alcuni dei quali sono lì da oltre trenta anni con il loro carico di sostanze tossiche e nocive che sono inesorabilmente rilasciate in acqua da decenni. Tra tutti i relitti ricordiamo :Un vecchio rimorchiatore dell'inizio '900, la motonave Raveni, bandiera Tonga; la Elise; la nave Mehlika; la motonave Al Harz;la motonave Efi di bandiera Greca,sequestrata negli anni 80 e abbandonata con un carico a bordo di 4000 tonnellate di bauxite; la motonave Flash sequestrata nel 2003.
Sono tutte navi sequestrate da enti, autorità e tribunali. Nessuno osa protestare e denunciare, perché quei relitti sono il risultato di sequestri operati in nome di leggi italiane, le stesse leggi che dovrebbero tutelare l'ambiente e la salute collettiva. Relitti abbandonati da decenni a rilasciare sostanze tossiche nel mare della rada. La Gold Star non può e non deve finire la sua vita ad Augusta, questo vorrebbe il buon senso. Invece prende forma il solito concetto-pensiero, "portiamola ad Augusta lì c'è spazio a sufficienza". Bisogna che qualcuno abbia il coraggio di dire "no", perché la questione dei relitti abbandonati è diventata insostenibile, bisogna cambiare atteggiamento istituzionale perché così non va. Anche la Marina Militare alla fine ha ceduto alle sollecitazioni e sta già operando la bonifica di tutti i relitti presenti nell'area militare di Punta Cugno. Poi senti parlare politici e sindacalisti di bonifiche della rada, che dovrebbe risolvere la crisi economica di un porto e di una vasta area industriale implosa e in decadenza, un paesaggio spettrale fatto da fumi maleodoranti, impianti arrugginiti. La domanda è d'obbligo a tutti questi esperti economici e politici : S se non riuscite a bonificare una decina di relitti che occupano una piccola area portuale come pensate si possa bonificare l'intera rada megarese? Intanto la Port Authority nella sua vasta programmazione punta sulle operazioni di Allibo. Con una recente delibera del presidente si è deciso che : "nell'ottica dell'incremento della produttività del porto, intende promuovere le operazioni di allibo di merci liquide alla rinfusa all'interno della Rada. Tale intervento incentivante - si legge nella nota - è reso disponibile dalle norme che consentono alle autorità portuali di stabilire variazioni di diminuzione delle tasse di ancoraggio. Per questi motivi l'ente ha determinato di fissare condizioni di miglior favore nella riqualificazione della tassa d'ancoraggio operando un abbattimento sostanziale della medesima". Gli operatori portuali da tempo chiedono invece un tavolo tecnico per discutere di come abbassare i tempi delle operazioni rallentate dalla troppa burocrazia, di come ottenere sconti sulle tariffe dei servizi portuali. Agevolare solamente le operazioni di allibo potrebbe andare a vantaggio di singoli e per poche operazioni all'anno. Il problema è molto più complesso. Bisogna trovare una maniera per cercare di rilanciare un'attività che è andata via via scemando nel giro degli ultimi anni. Ma per fare ciò occorrono manager all'altezza. Gianni D'Anna- 2013 © www.harbours.net - Guida a porti e approdi di Sicilia
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