Porto di Augusta - Augusta's port news#
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LA CINA E' PIU' VICINA?

22 gennaio 2010 - "Un volo Shanghai-Roma e la possibilità di aprire un collegamento aereo tra la Cina e Catania. Investimenti in Sicilia nel settore turistico e nel porto di Augusta". La Cina è più vicina. A distanza di quasi un anno torna a soffiare il vento da Pechino, una nota ufficiale del governo regionale informa che una delegazione siciliana si è recata in Cina per ricambiare la visita che i dirigenti della HNA, colosso del turismo e dei trasporti, ha effettuato nel marzo dello scorso anno in Sicilia con tappa nel porto di Augusta. Da allora a Punta Cugno nulla di nuovo, a parte la fuga dell'unica società italo-nippo-americana che aveva dimostrato interesse per quella che rimane una distesa inoperativa nel cuore del porto internazionale più bistrattato del Mediterraneo. I due commissari che in quei giorni si sono premurati di mettere su una presentazione accettabile delle strutture portuali megaresi, con tanto di presentazione power-point, sono stati sostituiti dal nuovo presidente, un manager di indiscusso valore come Aldo Garozzo. Si sa i tempi della politica sono quelli che sono, dopo 108 giorni (dal 6 ottobre 2009 ndr) dalla sua nomina il presidente ha cercato di capire l'apparato di cui deve fare il "comandante" e tutto ciò che circonda l'ente di via Millo. Concretamente pare che la stessa scelta del nuovo Segretario segua i tempi della politica in perfetto stile spartitorio da "prima repubblica". Una situazione che, conoscendo il pragmatismo dei Aldo Garozzo, non può che amareggiare e confermare come i vizietti dei partiti sono dannosi alla collettività. Ma torniamo alla delegazione siciliana in Cina. Secondo il resoconto ufficiale sono due o tre i punti salienti dell'accordo : "Realizzazione di un aeroporto intercontinentale nella piana di Gerbini, tra Enna e Catania. Cooperazione nel settore dei beni culturali e joint-venture per la produzione di yacht nell’isola di Hainan". Questi, in sintesi, i risultati della missione effettuata nei giorni scorsi dalla delegazione guidata dall’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Gaetano Armao. Agli incontri con i rappresentanti della HNA sono intervenuti anche gli esponenti di Sviluppo Italia Sicilia, dell’Università Kore di Enna e dell’Istituto per il commercio con l’estero, che hanno fatto parte della delegazione siciliana. Si tratta di una ristretta enclave culturale-commerciale che da anni tenta questo avvicinamento al colosso orientale. "Il rapporto con la Cina - sottolinea il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - non potrà che giovare alla Sicilia. Oggi il colosso cinese è la locomotiva economica del mondo. Il rapporto diretto con il mercato cinese può rappresentare una svolta per la nostra economia. Ben vengano, quindi, gli investimenti di questo grande Paese in Sicilia. Il privato che investe chiede tempi certi. Il governo regionale farà di tutto per agevolare la realizzazione di questi progetti con celerità". Certo sui "tempi certi" della politica c'é da rabbrividire pensando al "disastro" Punta Cugno che dal 1981 attende di vedere completato un progetto che ,purtoppo, è già vecchio e sorpassato tecnicamente e commercialmente, 29 anni sono un'eternità sulla scala del tempo del panorama commerciale internazionale. "L’aeroporto internazionale - secondo quanto riferito dalla delegazione - dovrebbe vedere la luce nella piana di Gerbini. Si prevede la realizzazione di un terminal e di una pista da 3 chilometri. Il nuovo aeroporto dovrebbe essere gestito dalla Sac, la società che opera già a Fontanarossa. Questo consentirebbe la realizzazione di economie di scala e l’ottimizzazione dei servizi. HNA Turismo - sempre secondo gli accordi - proporrà un’offerta turistica di fascia alta per i viaggiatori cinesi che vorranno visitare la Sicilia. Un pacchetto che dovrebbe essere diffuso, secondo un’opportuna tempistica, con la collaborazione e il supporto della delegazione siciliana". Il capitolo "porto di Augusta" sembra un pò più ridimensionato secondo quanto venne fuori dal "cilindro" dei politici durante la visita ad Augusta di mister Tan Xiangdong, direttore generale della HNA :"Il gruppo chiederà l’autorizzazione per realizzare l’area per il transhipment nel porto commerciale di Augusta: 300 metri lineari di banchina e 300 mila metri quadrati per l’area di stoccaggio". Una richiesta percorribile rispetto dlla "fumosa" propaganda del "porto hub" e di improbabili numeri di containers portata avanti dalla politica in questi ultimi anni, una chimera quella del porto hub che periodicamente viene data in pasto a certa stampa incapace di rendersi conto che si tratta di colossali menzogne, improbabili scenari ripresi anche da autorevoli rappresentanti del governo. Per la sua posizione, all'interno della rada Megarese, Punta Cugno non potrà mai essere una Gioia Tauro dei containers, forse un discreto porto di transhipment per un scambio mirato come quello proposto tra Sicilia e Cina , import-export tra i due paesi, lo scriviamo da un decennio con disappunto di quanti percorrono una strada verso il nulla. "Il governo regionale ,inoltre, - si legge nella nota ufficiale - fornirà al gruppo HNA il supporto necessario per la valutazione di iniziative da intraprendere nel settore dei beni culturali in coincidenza con il World Expo di Shanghai previsto per il maggio prossimo". Poi una novità che potrebbe essere interessante rapportata al grande sviluppo che nel prossimo decennio si prevede nel turismo nautico legato al diporto che potrebbe significare l'apertura di nuove economie sostenibili locali. "L’accordo siglato tra Sicilia e gruppo HNA - conclude la nota - prevede anche la possibilità di operare nel campo della nautica da diporto, settore nel quale l’Italia può contare su professionalità apprezzate in tutto il mondo. La holding cinese e una nostra azienda, che verrà individuata dalla delegazione siciliana, dovrebbero dare vita a una joint-venture per la produzione di yacht nell’isola di Hainan". Un accordo che se non è il solito "manifesto pubblicitario" potrebbe significare un rilancio nel settore portuale e turistico legato al territorio siciliano che offre peculiarità ed unicità che in Italia sono poche regioni a poter vantare. Sarà forse il caso di iniziare ad imparare qualche idioma cinese?. Gianni D'Anna


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