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12 luglio 2008 - Guai in vista per le autorità portuali siciliane, ma non solo, a causa di un decreto del Governo Berlusconi che prevede "la chiusura degli enti pubblici sottoposti a controllo e vigilanza dello Stato con meno di 50 dipendenti".Questo uno degli effetti del decreto legge numero 112 del 2008 articolo 26 comma 1 indicato come "taglia leggi". La denuncia arriva dall'ex presidente della regione sicilia Salvatore Cuffaro :"Questo significa lo scioglimento di tutte le autorità portuali - afferma il senatore dell'Udc - da Messina a Palermo, da Catania ad Augusta". Allarme rosso a causa del comma 1 dell'articolo 26 del decreto legge numero 112 del 2008 che prevede una norma "taglia-enti" :"gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unita', con esclusione degli ordini professionali e le loro federazioni, delle federazioni sportive ... nonche' degli enti parco e degli enti di ricerca, sono soppressi al sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, ad eccezione di quelli confermati con decreto dei Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa, da emanarsi entro quaranta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, e di quelli le cui funzioni sono attribuite, con lo stesso decreto, ad organi diversi dal Ministero che riveste competenza primaria nella materia". Questo il testo del decreto che ha messo in allarme il mondo degli enti portuali italiani che rientrerebbero nella "lista nera", al punto che la prossima settimana pare sia fissata una riunione di Assoporti per affrontare la situazione. Ma che fine farebbero le organizzazioni e le risorse umane di questi enti? Il Decreto prevede che :" Le funzioni da questi esercitate sono attribuite all'amministrazione vigilante e le risorse finanziarie ed umane sono trasferite a quest'ultima, che vi succede a titolo universale in ogni rapporto, anche controverso. Nel caso in cui gli enti da sopprimere sono sottoposti alla vigilanza di piu' Ministeri, le funzioni vengono attribuite al Ministero che riveste competenza primaria nella materia. Nei successivi novanta giorni i Ministri vigilanti comunicano ai Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa gli enti che risultano soppressi ai sensi del presente articolo". Al momento non si registrano commenti , a parte la presa di posizione dell'ex governatore Cuffaro. Intanto "a seguito dell’interessamento di Assoporti - fa sapere l'associazione che riunisce tutte le autorità portuali italiane - il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha comunicato al presidente Francesco Nerli di aver già fatto presente alla Presidenza del Consiglio che le Autorità Portuali dovranno essere incluse tra gli enti sottratti all'applicazione della norma di soppressione degli Enti pubblici non economici di cui all’articolo 26 del Decreto Legge 112/2008, attualmente in fase di conversione. Il presidente Nerli - si apprende da una nota - nel ringraziare il ministro per il suo intervento, auspica, altresì, che in sede di conversione in legge del suddetto provvedimento possano essere introdotte alcune norme finalizzate a risolvere urgenti criticità della portualità, ad evitare anche gravosi ed inutili contenziosi, a partire da quelli in tema di regime fiscale dei canoni di concessione demaniale." Per quanto riguarda Augusta, ricordiamo che l'ente è commissariato sin dall'ottobre del 2007. Si attende da mesi che venga nominato un nuovo presidente, ma si sa i tempi della politica, per queste cose, sono lunghi, biosgna mettersi d'accordo, tutte le caselline devono andare al loro posto. Quando Augusta ,nel 2000, entrò a far parte del club delle autorità portuali, passarono ben due anni prima che ci si mettesse d'accordo per la poltrona di presidente. In questo momento Augusta addirittura ha due commissari, ma in compenso ha una pianta organica di appena sei unità , un numero veramente esiguo. Da più parti si levano lamentele , specialmente per il fatto che nei fine settimana gli uffici rimangono chiusi e con essi la possibilità da parte degli operatori di richiedere autorizzazioni per le normali attività del porto. Adesso bisognerà attendere gli eventi e seguire il normale iter legislativo.
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