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Augusta:Scafista fermato per la quarta volta in nove mesi
6 giugno 2014 - L'uomo, un egiziano,28 anni, è stato fermato ieri sulla banchina commerciale di Augusta. Gli esperti del gruppo interforze di contrasto all'immigrazione, increduli, l'hanno trovato nella loro banca dati con diversi alias. Negli ultimi nove mesi è entrato illegalmente quattro volte in Italia ,via mare, con quattro nomi diversi. La professionalità di questo gruppo, che da decenni individua e persegue gli scafisti dell'organizzazione in gran parte della Sicilia e dell'Italia, affiancata da uomini e donne delle forze dell'ordine impegnate nell'emergenza migranti, non basta se poi le leggi italiane e i vari cavilli legali permettono ai criminali, che si stanno arricchendo sulle spalle di centinaia di migliaia di disperati, sono liberi nel giro di qualche settimana dal loro fermo. Ancora una volta si è confermata altamente professionale l'attività del GCIC coordinato dal sostituto commissario della Polizia Carlo Parini, in linea con le direttive del Procuratore Capo della Repubblica di Siracusa Francesco Paolo Giordano e in stretta collaborazione con il P.M. del Turno Sbarchi, Tommaso Pagano.
Saremo anche "campioni di solidarietà" ,come sottolineato a marzo dal ministro degli Interni, però questo componente dell'organizzazione, continua ad andare e venire, nonostante i vari fermi. A conferma che l'Italia non fa una bella figura di fronte al mondo se non cambia l'ingaggio e la lotta all'organizzazione criminale che gestisce i traghettamenti dal nord dell'Africa all'Italia. Mare Nostrum deve essere rivista , cosa più importante , occorrono pene certe ed esemplari per i mercanti di migranti. In caso contrario il lavoro del team della Procura della Repubblica è vanificato e reso inutile.
Moaaiad Haraba pare sia nato in Egitto il 17.04.1986, il condizionale , a questo punto è d'obbligo, poiché lo scafista professionista "è già stato precedentemente sottoposto a foto segnalamento sul territorio italiano - riferisce la procura di Siracusa - con i seguenti alias : dalla Questura di Siracusa il 7.9.2013 come Mohamed Seleman nato in Egitto 01.01.1993; sempre dalla questura di Siracusa il 22.10.2013 come Saadala El Guendi Alì nato in Egitto il 27.04.1994; dal commissariato di Siderno il 09.04.2014 come Aln Giar Ibrahim nato in Egitto il 02.02.1996. Un caso che conferma gli enormi "buchi" legislativi come evidenziato, lo scorso aprile, anche da uno dei punti di riferimento primari del Gruppo interforze, il sostituto procuratore Antonio Nicastro :"Nel 2008 il parlamento vara la legge sulla clandestinità - ricorda Nicastro - una scelta politica, mi permetto di definirla una "non scelta" perché è impensabile affidare ai giudici di pace migliaia di processi per condanne pecuniarie, l'ultimo dei problemi per migranti clandestini, con un costo enorme per la comunità. Spesso le sanzioni non sono pagate e perdono la loro funzione. Un'altra grande ipocrisia Italiana è l'intimazione ai clandestini di lasciare il territorio entro 5 giorni. Come Gruppo abbiamo da sempre preferito andare alla ricerca degli uomini dell'organizzazione per stroncare il traffico di essere umani in atto.
Una rete di persone che , ben integrati, formano una struttura associativa che sfrutta la clandestinità. A provocare il pericolo sono le organizzazioni e gli scafisti che materialmente conducono le imbarcazioni. Sappiamo tutto delle organizzazioni, incontri, luoghi, trasmettiamo i fascicoli alle polizie locali Egiziane e Libiche che, però, non procedono". Il caos politico nei paesi nord-africani rende difficile gli interventi bilaterali, spesso non ci sono interlocutori istituzionali. Ecco perché da anni suggeriamo l'intervento autorevole dell'Onu direttamente nelle località di partenza dei barconi, in Italia occorrono leggi certe e condanne esemplari per gli scafisti , fino a quando saranno liberi di andare e venire a loro piacimento non ci sarà mai una soluzione al traffico di esseri umani.
Al termine delle indagini, che sono state condotte per tutta la notte tra il giovedì e il venerdì, lo scafista, nella mattinata è stato trasferito nella Casa Circondariale di Cavadonna in Siracusa, a disposizione del PM del Turno Sbarchi. L'uomo è stato accusato di essere "componente dell'illecita organizzazione presente in Egitto, quale luogo di partenza delle imbarcazioni soccorse in mare dalla nave Bergamini, che avrebbe condotto il barcone di colore rosso e successivamente quello di colore blu, rilevando l'equipaggio , permettendo il rientro in Egitto. Si rileva la professionale collaborazione dei militari della Marina Militare Italiana delle navi San Giorgio e Carlo Bergamini".
Il personale militare e della Guardia Costiera, hanno riferito con una nota alla Procura della Repubblica di Siracusa: "Né può dirsi che il fortunale possa essere considerato imprevisto....lo stato del mare è andato peggiorando nel corso dei giorni. In sostanza si può concretamente affermare che, senza l'intervento tempestivo di nave Bergamini, la condotta dello "scafista" avrebbe potuto determinare, in relazione alle previste e presenti condizioni di mare (onde tra i cinque e i sei metri) il probabile ribaltamento e forse l'affondamento del peschereccio." Un'accusa pesante che la solita istigazione all'immigrazione irregolare, nella nota si accenna chiaramente a un comportamento che ha messo in serio pericolo la vita di centinaia di persone tra cui molti bambini. Sarà mai possibile che per la quinta volta questo scafista lasci le galere italiane senza un processo e una condanna esemplare? Gianni D'Anna -2014 © www.harbours.net


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