Augusta: Individuati e fermati tre presunti scafisti
18 giu - Torna la pista egiziana, sia per il porto di partenza che per gli scafisti, tre cittadini egiziani cui si è arrivati dopo una lunga e accurata indagine degli esperti del Gruppo Interforze Contrasto Immigrazione Clandestina della Procura di Siracusa. L'individuazione dei tre ha impegnato notevolmente gli investigatori perché, i migranti dopo lo sbarco, dovevano ancora essere sottoposti alle procedure d'identificazione/foto segnalamento al fine di avviare le indagini ed eseguire i controlli incrociati dei presunti responsabili scafisti sulla banca dati del Gruppo interforze, memoria storica degli sbarchi in Sicilia, coordinato dal sostituto commissario della Polizia di Stato Carlo Parini, che opera in linea con le direttive del Procuratore Capo della Repubblica di Siracusa Francesco Paolo Giordano e in stretta collaborazione con il P.M. del Turno Sbarchi, Antonio Nicastro.
Al termine della travagliata attività d'indagine, i presunti scafisti, sono stati sottoposti a fermo perché indiziati di "favoreggiamento all'immigrazione clandestina dalle coste egiziane a quelle italiane" e ristretti presso la Casa Circondariale di Cavadonna in Siracusa. Si tratta di Mohamed Selem Essayed, Hassan Alì Mohamed e Ibrahim Marei Ahmed, questi sarebbero, secondo gli investigatori, i traghettatori che farebbero parte di un'organizzazione dedita all'illecito traffico dell'immigrazione irregolare che conducevano l'imbarcazione con a bordo 533 migranti, uno giunto cadavere, deceduto , secondo il medico legale Corrado Cro, per cause naturali durante la traversata perché affetto da diabete. Si tratta di un cittadino siriano che viaggiava con la famiglia, moglie e due bambini. Sarà seppellito nel cimitero di Augusta a spese del comune, come accaduto già per altri migranti arrivati morti. A bordo c'era anche una signora siriana disabile che ha affrontato il viaggio in carrozzina pur di scappare dalla guerra siriana, verso un destino migliore.
I 533 di nazionalità siriana ed egiziana, dei quali 209 uomini, 52 donne e 271 minori (219 maschi e 52 femmine) sono arrivati ad Augusta a bordo del gigante del mare AL SALMI, una nave mercantile di 340 metri, carica di greggio che è stata costretta a fare una deviazione consistente dalla sua rotta,la nave carica era diretta a Milazzo, con una perdita di tempo considerevole. Domenica 15 , nell'ambito dell'Operazione "MARE NOSTRUM", il mercantile, battente bandiera del Kuwait, per disposizione e con il coordinamento del Comando Generale delle Capitanerie di Porto di Roma, si è diretta sul punto indicato a circa centoventi miglia a Nord del porto di Bengasi.
Al momento del recupero, il peschereccio in legno, con sovrastruttura, della lunghezza di circa 16 metri, si presentava carico all'inverosimile, con gravi problemi di galleggiabilità, priva di bandiera e di sigle d'identificazione e senza dispositivi di protezione individuali, secondo le testimonianze degli stessi migranti sarebbe partito nella notte tra ilo 7/8 giugno da un porto egiziano. Appena arrivata in rada sulla nave è salito, come prevede la norma, il personale della Sanità marittima , subito dopo personale della Squadra Mobile della Questura di Siracusa, con il loro funzionario linguistico e un ausiliario interprete in lingua araba del GICIC, che hanno svolto le prime indagini, al fine di accertare le cause della morte del cittadino siriano, per disposizione del Procuratore Capo Francesco Paolo Giordano della Procura della Repubblica aretusea.
Il trasbordo , effettuato nella rada Megarese, è andato a rilento a causa del numero di migranti, tra cui molte donne e bambini. Sono stati trasferiti dalla nave alla terra ferma con l'ausilio di mezzi della Guardia Costiera ,con l'impiego delle motovedette CP 403 , CP 323 e CP 879,con più traversate dal mercantile alla banchina. Ad attendere sulla banchina il solito dispositivo d'accoglienza con il personale del comune di Augusta, i volontari della protezione civile, personale medico e forze dell'ordine. Particolarmente attiva la Stella Maris che si è occupata della famiglia del migrante siriano deceduto. Gianni D'Anna -2014 © www.harbours.net