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Licata : Arrembaggio di Greenpeace sulla piattaforma Prezioso.

14 ottobre 2014 -Greenpeace ha spedito un fax al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi – e per conoscenza ai ministri dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e dello Sviluppo Economico, Federica Guidi – per informarlo dell’attività di protesta in corso. Da questa mattina gli attivisti di Greenpeace protestano in maniera pacifica e non violenta. Sono riusciti ad accedere alla piattaforma di estrazione di idrocarburi "Prezioso" di ENI Mediterranea Idrocarburi, posizionata al largo della costa di Licata, nel Golfo di Gela. Gli attivisti hanno installato e mostrato uno striscione di 120 metri quadrati con l'immagine del presidente del consiglio Matteo Renzi e la scritta "Più trivelle per tutti" e lo slogan "Sto Fossil, Go renewable".
Con l’appoggio della nave Rainbow Warrior, a bordo di gommoni, una decina di attivisti ha scalato la piattaforma aprendo uno striscione. Altri attivisti si trovano su una zattera di salvataggio gonfiabile che hanno ancorato alla piattaforma. Sulla zattera si leggono altri messaggi che chiedono di abbandonare le fonti fossili, fermare le trivelle e scegliere le energie rinnovabili. L’azione di Greenpeace è rivolta "contro il decreto “Sblocca Italia” (Dl 133/2014), che - secondo Greenpeace - promuove una deregulation selvaggia delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi a mare e rischia di tradursi in un vero e proprio “Sblocca trivelle”.
"Il governo Renzi - sostengono gli ecologisti - vuole dare il via libera allo sfruttamento delle scarse riserve di petrolio presenti sotto i nostri fondali. Eppure l’Italia dovrebbe essere impegnata - avendo la Presidenza di turno del Consiglio UE - a guidare l’Unione verso obiettivi più ambiziosi di difesa del clima, puntando con decisione su fonti rinnovabili ed efficienza energetica e consegnando al passato le fonti fossili".
"Siamo entrati in azione - afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima dell’associazione - per contrastare una politica ‘fossile’ sballata, in controtendenza con ogni ragionevole scenario energetico e opposta a ogni strategia di valorizzazione delle vere risorse dell’Italia: il mare, il paesaggio, la biodiversità. Renzi è sulla strada sbagliata, e fin quando la percorrerà troverà sempre la forte opposizione di Greenpeace". Soddisfazione è stata espressa da Legambiente Sicilia che :"plaude al pacifico arrembaggio che Greenpeace ha effettuato stamane sulla piattaforma , nel golfo di Gela dove dovrebbero sorgere altre due piattaforme dell'ENI, contro le quali Legambiente insieme alle altre associazioni ambientaliste, all'ANCI Sicilia, a diversi comuni e alle associazioni della pesca ha presentato ricorso al TAR Lazio. Legambiente ritiene che fermare la deriva petrolifera è nell'interesse generale del Paese e di gran parte dei settori economici più lungimiranti".
Nel fax spedito al Presidente del Consiglio, Greenpeace ricorda la natura pacifica e non violenta della sua azione: “Con questa protesta gli attivisti non intendono impedire la produzione del sito, danneggiarne o comprometterne alcuna struttura/parte, mettere a repentaglio l’incolumità di quanti operano sulla struttura. Gli attivisti di Greenpeace hanno già realizzato attività di questo stesso genere in passato. Possiamo garantire che sanno come operare senza interferire con i sistemi di sicurezza dell’impianto”. - 2014 © www.harbours.net



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