IL LEADER NAZIONALE DELLA CGIL A SIRACUSA |
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1 aprile - Giornata particolarmente ricca di impegni per il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani che ieri ha visitato il capoluogo provinciale. Dopo l'assemblea che si è tenuta, la mattina, nel piazzale del petrolchimico industriale di Priolo dinanzi a circa duemila lavoratori, è stata la volta della manifestazione svoltasi alla Fiera del Sud dal titolo: "Siracusa e Sud, Sviluppo Qualità Legalità". Un confronto tra le parti, quadri dirigenti e delegati provinciali Cgil, forze politiche e produttive, per perseguire un nuovo modello di sviluppo economico industriale. Sono intervenuti alla manifestazione il segretario provinciale della Cgil Giuseppe Zappulla, il presidente provinciale Associazione piccoli industriali Paolo Lentini, il presidente Unione provinciale agricoltori Salvatore Giardina, il segretario regionale della Cgil Carmelo Diliberto, il presidente della provincia regionale di Siracusa Bruno Marziano. L'incontro è stato presieduto da Marcella Coppa della segreteria provinciale della Cgil. L'ampia relazione introduttiva del segretario provinciale della Cgil Giuseppe Zappulla è servita a tracciare un quadro allargato della situazione " sui problemi legati alla scarsa crescita di ricchezza nella provincia di Siracusa". Modelli di sviluppo alternativi che mirano ad un decremento reale della disoccupazione e non ad una mancata iscrizione nelle liste di collocamento. "Una realtà capace di rafforzare altri comparti produttivi - continua Zappulla -come l'agricoltura, l'industria ed il turismo, con finanziamenti mirati e selettivi, con il mantenimento delle quote di mercato, con la qualità dei prodotti biologici locali che tenga conto di un piano di risanamento ambientale valido". Un altro tema importante trattato è stato quello della lotta alla criminalità organizzata con lo studio di nuove strategie di contrasto contro la malavita locale. Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani in conclusione ha posto l'accento "sull'incapacità di fare sistema, una pecca della classe imprenditoriale, scadente nelle innovazioni e che stenta a misurarsi con una realtà politica industriale poco presente a discapito di un mezzogiorno sempre più deficitario. Il declino industriale - ha detto Epifani - può avvenire in due modi: per incapacità produttiva, quindi arretrando verso il basso, o stazionando nel tempo senza aumentarne mai i valori constatando l'inevitabile sorpasso delle altre realtà produttive. Considerare l'unica fonte di ricchezza l'industria, è un errore. Una consistente percentuale di introiti pari al 40% è data dall'indotto; riducendo l'incremento industriale si rischierebbe di diminuire il 40 % dei servizi produttivi, non disprezzando infine, l'importanza che può avere l'offerta nel comparto del terziario in termini di sviluppo e di produzione". Più stabilità nei programmi per mostrare una ricettività di investimenti che potrebbero provenire da fuori provincia. Non creare ricchezza sarebbe un fatto negativo che porterà anno dopo anno, ad una arretratezza di sviluppo incontrollabile che aumenterebbe sempre più la distanza tra i ricchi e poveri. E' auspicabile pertanto, scommettere sul proprio futuro. Francesco Giordano |