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Augusta : sequestro ricci in ambito portuale
09 set 2016 - Un altro sequestro di circa 600 ricci di mare, frutto di una battuta di pesca di frodo, questa volta nel Seno di Priolo nei pressi della diga foranea. Valore sul mercato ittico oltre 240 euro al consumatore. L'operazione della Guardia Costiera segue di oltre una settimana un medesimo sequestro lungo la scogliera augustana. "La segnalazione č giunta, nella mattinata, alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Augusta - riferisce la nota ufficiale - da parte di un privato cittadino che avvisava che "nel seno di Priolo, all'interno del porto di Augusta, era in corso un'attivitą di pesca di frodo.
Nell'area segnalata č stata inviata la motovedetta CP 2204 che ha subito sorpreso un'imbarcazione da diporto, un semicabinato di colore bianco, tipo fuori bordo, di 5,5 metri di lunghezza. A bordo due persone e un'altra in acqua, in immersione. Sull'imbarcazione i militari non hanno trovato traccia di prodotti ittici, ma la presenza del terzo soggetto in acqua ha insospettito. Il personale della motovedetta allora ha deciso di chiedere l'intervento di un subacqueo portuale, che č stato condotto in seguito sul luogo con la motovedetta CP 879. Intanto i due occupanti dell'imbarcazione, identificati, hanno chiesto di potersi momentaneamente allontanare, per un presunto malore del terzo che si trovava sott'acqua ed era riemerso. I tre non hanno comunque richiesto assistenza sanitaria.
"Questa dubbia circostanza, - riferisce una nota della Guardia Costiera - costoro sono stati autorizzati a condursi a terra, con l'intimazione di recarsi subito dopo presso il comando della Guardia Costiera di Augusta. I sospetti si sono rivelati fondati: in effetti, il subacqueo ha rinvenuto, sul fondo, alcune sacche ricolme di ricci di mare, circa 600 esemplari che sono stati sequestrati , fotografati come prova del reato, poi liberati, ancora vivi, al largo, dalla stessa motovedetta CP 2204.
I tre soggetti fermati si sono presentati in Capitaneria di Porto. Nei loro confronti č stata elevata una "salata" sanzione amministrativa pari a circa 4.000 euro. Nel calcolare la sanzione, oltre alla pesca di frodo, probabilmente ha influito anche la pesca in area portuale considerando che la zona si trova a ridosso dell'imboccatura sud ("Canale Inglese" ndr) e quindi in area vietata alla pesca e alla balneazione. Quest'ennesima operazione conferma l'attenzione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera per la tutela delle risorse ittiche, attraverso mirati servizi di sorveglianza che sono rivolti anche alla repressione della pesca illegale del riccio di mare e altre specie protette. Comunque sia la norma vigente consentirebbe la cattura di massimo 50 esemplari, naturalmente non in ambito portuale o in arre vietate alla pesca. - © www.harbours.net
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