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Porto di Augusta, disagi nelle operazioni commerciali
09 dicembre 2016 - Mentre sembra allontanarsi sempre più la nomina di una Governance a causa del tonfo del Governo Renzi, in attesa di nuove elezioni nazionali e regionali, sembra segnato il destino del porto Megarese condannato al commissariamento e a tutto ciò di negativo che tale condizione comporta. La mancanza di un centro decisionale in atto da alcuni anni è stato istituzionalizzato nell'indifferenza politica generale. L'area commerciale e le sue banchine sono lo specchio di una triste realtà che nessuno sembra avvertire. Tra merci varie e banchine occupate da navi in disarmo o sequestrate, continua senza sosta l'attività dell'hot-spot come terminale di migranti raccolti in mare da unità della Guardia Costiera e della Marina Militare, una normalità quasi quotidiana che qualcuno continua a chiamare "emergenza".
Le banchine sono utilizzate per tutto tranne che per scopi commerciali. Un giorno come tanti, 8 dicembre, anche se considerata festività nazionale, le attività portuali continuano, comunque dovrebbero continuare senza intoppi. Invece accade che al posto n.4 è ormeggiata la nave Challenger che deve caricare prefabbricati in cemento armato; al posto n.5 la nave Barlas ( vedi immagine in alto a sinistra) per caricare tondino di ferro per cemento armato, due tipi di merce che attualmente rappresentano la punta di diamante di prodotti siciliani esportati all'estero, attività che è il risultato dell'ottimo lavoro d'imprenditori locali che sono stati bravi a vendere le enormi potenzialità dell'area commerciale megarese.
Lo spedizioniere doganale Luigi Boccadifuoco e l'impresa Sepamar, a ottobre hanno sottoscritto un accordo con le acciaierie bresciane e siciliane per l'imbarco ad Augusta di tondino di ferro destinato in Algeria e Grecia. Un centinaio di migliaia di tonnellate annue di prodotti e manufatti di Acciaierie Siciliane che potrebbero essere esportate dal porto di Augusta che offre adeguati e capienti spazi doganali che , al momento altri porti non possono garantire.
E non finisce qui l'intensa attività di questi giorni, a conferma che quando si è capaci il lavoro si trova : al posto n.6 alle 10 era attesa la nave Titan che avrebbe dovuto caricare altro tondino di ferro. Dall'Autorità portuale e dalla Capitaneria di Porto, affidate attualmente allo stesso ufficiale della Guardia Costiera, arriva un contr'ordine. "Bisogna spostare le due navi dei posti 4 e 5 per fare posto alla motovedetta della Guardia Costiera Diciotti per lo sbarco di migranti soccorsi nei giorni precedenti nel Canale di Sicilia. Al disagio notevole del disormeggio e ormeggio di tre navi bisogna aggiungere l'increscioso e inopportuno disservizio della mancanza d'illuminazione sufficiente che costringe gli operatori portuali a interrompere le operazioni di carico o scarico al tramonto del sole.
Il disagio e la perdita di tempo per il "rimescolamento" degli ormeggi ( vedi immagine in alto a destra) è la conferma che l'area commerciale attualmente è considerata una base per i migranti, nonostante le polemiche e le prese di posizione di operatori e della stessa amministrazione comunale . Il sindaco di Augusta Maria Concetta Di Pietro ha più volte cercato di attirare l'attenzione degli enti preposti, invitandoli a "trovare soluzioni alternative per le operazioni di sbarco migranti" che intralciano la normale operatività dell'area commerciale.
La situazione di quest'area è sotto gli occhi di tutti. La banchina ro-ro è da mesi occupata da una nave-traghetto ,che doveva fare non si sa quali mirabili traffici tra Augusta e Malta, e invece si è scoperto che è stata sequestrata per diversi milioni di euro. Probabilmente rimarrà ad Augusta per un tempo indefinito a occupare un ormeggio operativo. Il posto n. 1 é da tempo occupato dal relitto di un bacino, in parte smantellato, i cui resti (parte dello scafo) restano lì non si sa per quale ragione. Il posto n. 3 è occupato da oltre 10 giorni da una nave che sta caricando zolfo. I posti 7 e 8 sono occupati dalla nave Oruc Reis, anch'essa sequestrata, entrata in porto trainata da rimorchiatori, senza comandante ,proveniente dal largo di Pozzallo dove ha dichiarato l'avaria a bordo.
Una situazione inaccettabile secondo gli addetti ai lavori che lamentano l'indifferenza degli enti preposti. Gli operatori portuali sostengono che "Si fanno enormi sforzi per portare nuove prospettive di sviluppo e lavoro e poi le operazioni commerciali sono penalizzate in maniera dissennata. Chi pagherà per eventuali maggiori costi per effettuare operazioni commerciali? Compreso i ritardi per operazioni che sono effettuate con le regole marittime di stallie e contro stallie? "( Si tratta di periodi di tempo che l'armatore accorda al noleggiatore per l'esecuzione delle operazioni di carico e di scarico delle merci. Possono consistere in un certo numero di giorni o di ore che iniziano a decorrere dal momento della notifica dell'avviso di prontezza oppure da un certo tempo dopo tale notifica. ndr). La preoccupazione degli operatori portuali è reale, alla luce dei disagi di questi ultimi giorni :"Non vorremmo che gli sforzi per portare nuovi traffici saranno vani perché armatori e noleggiatori preferiranno andare in altri porti a discapito di Augusta". Gianni D'Anna - © www.harbours.net
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