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L'odissea della nave Mustafà Kan nel Mare Ionio
29 set 2016 - La nave, che era stata data per "affondata" davanti alle coste siracusane da numerose tetstate on line, in effetti sta "navigando" ,portata dalle correnti, verso Nord, semi affondata, su un fianco. "La nave è costantemente monitorata da motovedette della Guardia Costiera, da mezzi disinquinanti per conto del ministero Ambiente e seguita da alcuni rimorchiatori". La conferma arriva dall'Ammiraglio Nunzio Martello, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale che sta seguendo personalmente l'evolversi della situazione. "E' stata aperta un'indagine conoscitiva - aggiunge l'alto ufficiale - per ricostruire tutte le fasi che hanno portato al naufragio e all'attuale situazione del relitto".
Oggi pomeriggio il relitto era a traverso di Acitrezza, a una distanza di circa 20 miglia dalla costa. E' affiancata dai rimorchiatori Ievoli Red e Pantanassa, seguita anche, a turno, da alcune motovedette della Guardia Costiera di Catania e Roccella Ionica. Per conto della Castalia il mezzo disinquinante Gabbiano partito da Augusta che ha il compito di monitorare e prevenire eventuali fuoriuscite di carburante o altre prodotti oleosi della sala macchine.
Ricordiamo che la nave, è una porta-rinfuse , 7393 tonnellate di stazza lorda, 9250 tonnellate di portata, lunga 136 metri e larga 18. Bandiera Panama, costruita nel 2009, era in navigazione a largo delle coste siciliane, quando a largo di Pozzallo ha fatto uns strana manovra, una sorta di cerchio. Ha proseguito sulla sua rotta quando a largo di Avola, intorno alle ore 3, ha virato bruscamente verso terra perdendo velocità. L'ultimo segnale ricevuto dal transponder AISM è stato registrato alle ore 6.44 del 23 settembre, quando la nave era già semi affondata su un fianco.
Il mercantile stava trasportando circa 8000 di fosfato di ammonio (fertilizzante utilizzato in agricoltura) destinato in Croazia. I 16 membri d'equipaggio sono stato soccorsi a largo di Avola, erano a bordo delle zattere di salvataggio, tutti in buone condizione di salute. Sul posto sono intervenuti i mezzi navali delle Capitanerie di Pozzallo, Siracusa e un elicottero della base aerea della Guardia Costiera di Catania. L'incidente della nave Mustafa Kan ripropone, ancora una volta, il grande rischio che il transito di unità navali - specialmente se petroliere - rappresenta per il Mar Mediterraneo e per le aree marine e costiere più preziose e delicate". Questo il commento di Enzo Parisi e Paolo Tuttoilmondo di Legambiente Sicilia.
"Se è consolante sapere che l'intero equipaggio della nave panamense è stato tratto in salvo, - continuano - restano però le preoccupazioni per le eventuali conseguenze che il carico di fertilizzanti ed il rilascio del carburante di bordo (presumibilmente qualche centinaio di tonnellate di fuel e di gasolio , oltre alle decine di tonnellate di chemicals e lubrificanti ) potrebbero comportare per l'ambiente marino e costiero". Legambiente, come già denunciò in occasione dell'incaglio della nave petroliera Gelso M a Santa Panagia nel marzo 2012, ritiene "indispensabile stabilire con apposite norme le rotte che le navi devono seguire nel transitare nelle aree più sensibili per evitare la compromissione o la totale perdita dei patrimoni ambientali e vigilare attentamente affinché tali norme vengano rispettate".
La paura degli ambientalisti erano per le possibili conseguenze ai danni della'area protetta del Plemmirio. Eventualità superata visto che il relitto ha già percorso decine di miglia trasportata dal vento e dalle correnti. Adesso a essere in pericolo la riserva marina e l'ambiente circostante Acitrezza e tutte le località della costa ionoca della Sicilia e della Calabria. La Guardia Costiera sta costntemente monitorando l'evolversi della situazione, con un occhio alle condizioni meteo-marine che potrebbero complicare la situazione.
A seguito di questo ennesimo incidente Legambiente Sicilia chiede a tutti gli Enti preposti: "Di disporre a mezzo di droni la frequente vigilanza aerea dello specchio acqueo interessato dal tragitto dell relitto , al fine di rilevare la presenza e rimuovere gli eventuali rilasci di idrocarburi e di altri inquinanti; Disporre le indagini scientifiche del caso per monitorare i possibili effetti del fosfato di ammonio su flora e fauna; Accertare e rendere note le cause dell'affondamento della nave; richiedere ed ottenere dall'assicurazione nave il pagamento di tutte le spese necessarie per le attività di prevenzione". - © www.harbours.net
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