PESCHERECCIO DI MAZARA SEQUESTRATO DAI LIBICI
9 marzo 2009 - “Il peschereccio ha potuto lasciare il porto di Tripoli poco prima delle 14". Lo ha confermato l’armatore , Francesco Campo, dopo essere statto contattato dal personale di bordo. Via telefono si è appreso che le autorita’ libiche, prima di autorizzare il rilascio dell’imbarcazione iscirtta nel compartimento di Mazara del Vallo, hanno sequestrato l’intero carico di pesce, frutto di circa 17 giorni di lavoro in mare. Il motopesca , con 10 membri di equipaggio(sei tunisini e quattro siciliani), e' stato sequestrato mercoledi 4 marzo da una motovedetta libica. L'imbarcazione, il "Chiaraluna" pare si trovasse a circa 40 miglia a Nord della costa nordafricana, in acque internazionali, in una zona che però le autorita' di Tripoli indicano come acque di competenza libica. Il peschereccio, comandato da Vito Giacalone, è stato bloccato mentre stava effettuando una battuta di pesca . "Al momento del fermo - ha spiegato - il capitano Giacalone è stato condotto sulla motovedetta dei libici, mentre quattro militari sono saliti sul nostro peschereccio e si sono messi al timone conducendo il natante al porto di Tripoli. Il 'Chiaraluna' ha una stazza lorda di 117 tonnellate ed è lungo trenta metri. Lo scorso anno altri due motopesca di Mazara del Vallo, il "Valeria I" e il "Vito Mangiaracina", erano stati sequestrati dalle motovedette libiche. Il Console Generale d'Italia a Tripoli, Francesca Tardioli, da subito si è adoperata per il rilascio del pescherecchio, incontrando ripetutamente le autorità libiche e visitando quotidianamente l'equipaggio. "Occorre trovare una soluzione sulla zona di pesca protetta - ha affermato il console - per evitare che problemi di questo genere si ripetano". Nella città siciliana grande soddisfazione per il rilascio, il sindaco Giorgio Macaddino e l'assessore comunale alla Pesca, Vito Giacalone, esprimono "il compiacimento dell'Amministrazione comunale di Mazara del Vallo per il rilascio del motopesca "Chiaraluna" e dell'equipaggio ed il sentito ringraziamento al presidente del Consiglio dei Ministri ed al ministro degli Esteri Frattini che con il loro intervento hanno permesso la conclusione positiva della vicenda".