Il Detroit Institute of Arts, negli Stati Uniti, e il collezionista brasiliano Gustavo Soter sono le due parti coinvolte nella causa che mette in discussione l’opera “Une liseuse de romans” di Van Gogh.
Il Detroit Institute of Arts degli Stati Uniti ha inaugurato lo scorso ottobre una mostra dedicata a 74 opere d’arte di Vincent Van Gogh, affermando che si tratta di una delle più grandi collezioni mai realizzate del famoso artista olandese. Tuttavia, secondo Bloomberg, un collezionista d’arte ha affermato che uno dei pezzi appartiene a lui ed è stato addirittura rubato.
Martedì scorso, il brasiliano Gustavo Soter ha intentato una causa presso un tribunale federale degli Stati Uniti, sostenendo che il dipinto “Une liseuse de romans” (“La lettrice”), realizzato nel 1888, gli sarebbe stato rubato dopo averlo acquistato nel 2017 per 3,7 milioni di dollari (34,2 milioni di euro al cambio attuale). Da allora, il collezionista d’arte è alla ricerca dell’opera, che dice di appartenere a lui.
Secondo il collezionista, dopo aver acquistato il dipinto di uno dei più rinomati pittori olandesi, il quadro è stato “quasi immediatamente” trasferito a terzi, anche se la proprietà dell’opera è rimasta sua. Tuttavia, poco dopo, l’opera finì per scomparire, dice il brasiliano.
Nella documentazione a cui il tribunale nordamericano ha avuto accesso, non viene spiegato chi sia questo terzo, né perché il dipinto sia stato tenuto in custodia.
Nella sua denuncia, Gustavo Soter ha affermato che il dipinto vale oggi cinque milioni di dollari (circa 4,62 milioni di euro) e chiede quindi al tribunale di obbligare il museo a restituire l’opera e a pagargli un risarcimento.
Nel frattempo, il giudice ha già emesso un’ordinanza che impone di non trasferire il dipinto dal Detroit Institute of Arts, dove si trova tuttora. L’udienza è già stata fissata per il 19 gennaio.
Secondo una portavoce del museo, Megan Hawthorne, citata da Bloomberg, l’istituto non è stato informato di alcuna “accusa di cattiva condotta” e “non c’è stata alcuna richiesta o ordine di apportare modifiche alla mostra”. La stessa fonte ha anche rivelato che l’opera oggetto della causa non fa parte della collezione interna del museo, essendo stata prestata da un altro ente.
La targa posta accanto al dipinto in questa mostra indica che è stato donato da un collezionista privato di San Paolo, in Brasile. “Il prestito è stato accettato in conformità con le migliori pratiche del museo ed è soggetto alle protezioni della legge federale”, spiega Megan Hawthorne.
La mostra al Detroit Institute of Arts, in programma fino al 22 gennaio, comprendeva sei opere che il museo possedeva in precedenza ed è riuscito a raccogliere altre decine di dipinti da inserire nell’esposizione.