Festival di Berlino: Orso d’oro a “Sur l’Adamant”. Miglior contributo artistico a “Disco Boy”

Cultura

Sono stati svelati i riconoscimenti della 73esima edizione della Berlinale. Tra i premiati anche il film dell’italiano Giacomo Abbruzzese

L’Orso d’oro va in Francia: “Sur l’Adamant” di Nicolas Philibert ha vinto il premio più ambito del Festival di Berlino 2023.
È un riconoscimento sorprendente ma meritato per un importante regista di documentari come Philibert, che si concentra in questo caso su una struttura galleggiante sulla Senna, nel cuore di Parigi, che accoglie persone affette da disturbi mentali. Si tratta di un’opera coraggiosa e capace di toccare corde molto profonde, che questo premio contribuirà a far conoscere a livello internazionale.

Un premio importante è arrivato anche per l’unico film in concorso diretto da un regista italiano: “Disco Boy” di Giacomo Abbruzzese ha vinto per il miglior contributo artistico per l’ottima fotografia di Hélène Louvart. “Disco Boy” ha diviso la critica, ma resta uno dei film che hanno maggiormente scosso la competizione berlinese.

Gran Premio della Giuria a uno degli autori più significativi del cinema europeo contemporaneo: il tedesco Christian Petzold, per “Afire”, ha ottenuto un meritato riconoscimento con un film che cambia completamente di registro tra la prima e la seconda parte. Da una pellicola dai toni rilassati, si passa a un prodotto cupo e dal sapore tragico, che rappresenta una delle esperienze più intense del festival di quest’anno.

Dal Premio della Giuria alla Miglior sceneggiatura

Il premio della giuria al portoghese João Canijo per “Mal viver”, un film altalenante che avrebbe potuto tranquillamente non rientrare nel palmarès finale.

L’Orso d’argento per la miglior regia è andato al grande autore francese Philippe Garrel, in grado ancora una volta di emozionarci con “Le grand chariot”. Per quanto riguarda le interpretazioni attoriali, l’Orso d’argento per la miglior performance da protagonista ha visto trionfare l’incredibile esordio di Sofia Otero in “20.000 especies de abejas” della regista basca Estibaliz Urresola Solaguren, mentre per la miglior prova da non protagonista il titolo è andato a Thea Ehre per il film tedesco “Till the End of the Night” di Christoph Hochhäusler.Il premio per la miglior sceneggiatura al sorprendente “Music” di Angela Schanelec, un altro dei film più discussi e divisivi del concorso.

Gli altri premi

Nella sezione Encounters il riconoscimento per il miglior film al potentissimo “Here” del regista belga Bas Devos, quello per la miglior regia alla salvadoregna Tatiana Huezo per “El eco” (film che ha vinto anche il titolo di miglior documentario) e il Premio Speciale della Giuria ex aequo al francese “Orlando, My Political Biography” di Paul B. Preciado e allo spagnolo “Samsara” di Lois Patiño. Infine, da segnalare che il premio per la miglior opera prima è stato assegnato a “Adentro mío estoy bailando”, una co-produzione tra Austria e Argentina diretta da Leandro Koch e Paloma Schachmann.