Terremoti in Turchia e Siria: “Stiamo portando con noi 42 tonnellate di attrezzature”, dice il portavoce della Sicurezza Civile

Cronaca

Lunedì diversi violenti terremoti hanno colpito la Turchia sud-orientale e la Siria settentrionale, causando distruzioni significative e un pesante bilancio umano. La Francia sta inviando forniture e attrezzature di soccorso.

“Stiamo portando con noi 42 tonnellate di attrezzature”, ha spiegato lunedì 6 febbraio il colonnello Arnaud Wilm, portavoce del Servizio di Sicurezza Civile, che sta inviando 140 soccorritori nel sud della Turchia. Lunedì, diversi forti terremoti e scosse di assestamento hanno colpito il sud del Paese e la Siria. Più di 2.300 persone sono morte. La Francia ha risposto all’appello internazionale lanciato dalla Turchia. Il colonnello Wilm presenta i dettagli dell’operazione su Franceinfo.

Quante persone inviate? Qual è il formato scelto?

Arnaud Wilm: 140 persone, quindi due distaccamenti di 70 persone ciascuno. Si tratta di distaccamenti addestrati secondo gli standard internazionali e pronti a impegnarsi in operazioni di ricerca e soccorso nelle aree urbane entro 24 ore. Creeremo un campo base dal quale le squadre internazionali, sotto il coordinamento delle Nazioni Unite, verranno poi ad assegnarci un’area e diversi siti.

In cosa consisterà la loro missione?

Non appena arriviamo, ci rechiamo nelle aree per identificare le persone facilmente raggiungibili e cerchiamo di aiutarle il più rapidamente possibile. Il lavoro diventerà più delicato quando avremo iniziato le prime fasi di pettinatura con i nostri cani, visto che partiremo con una decina di cani da soccorso. Poi arriva la seconda fase, più critica, della ricerca di persone difficili da raggiungere. Ed è soprattutto per questo che ci andiamo. Stiamo portando con noi 42 tonnellate di attrezzature di salvataggio, ricerca, sollevamento, perforazione e illuminazione per andare a cercare le persone che potrebbero essere intrappolate nelle nicchie.

Chi sono le persone inviate lì, qual è la loro professione?

Ci sono due categorie di persone che saranno inviate oggi. Da un lato, sono pompieri e dall’altro soccorritori. Quindi, si tratta di soldati a disposizione della Sicurezza Civile e che hanno esperienza in questo tipo di operazioni molto pesanti. In ogni distaccamento saranno presenti squadre di primo soccorso e moduli medici. Ma molto leggero e molto mobile. In una seconda fase, stiamo studiando la possibilità di assumere un ospedale da campo. Lo stiamo studiando a livello francese, ma anche a livello europeo. Il meccanismo di protezione civile dell’Unione è stato attivato su richiesta della Turchia, che ha chiesto un ospedale da campo per curare le numerose vittime.