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AL VIA LE PROCEDURE PER LA SECURITY PORTUALE
Presentazione alla stampa delle procedure di sicurezza previste dalle norme sottoscritte da ben 108 paesi per la prevenzione degli attacchi terroristici. Per la realizzazione dei dispositivi di sicurezza sono già disponibili 3.204.612,79 euro. Il coordinanamento sarà curato dal vice Prefetto Antonio SINESIO.


da sinistra Davide Romano, presidente autorità portuale Santo Castiglione, Riccardo Lentini, Stefano Gatti 10 giugno - Entro il prossimo primo luglio, anche il porto di Catania dovrà essere dotato di un piano di sicurezza come previsto dalle normative internazionali ,rese obbligatorie dopo l'attacco alle torri gemelli dell'11 settembre.Il Port Facility Security Plan, secondo le prescrizioni dell'International Ship and Port Facility Security Code, costituisce il complesso delle procedure che l'International Maritime Organization,l'organismo che riunisce i 108 paesi sottoscrittori della Convenzione Solas '74, ha determinato quali misure di sicurezza per prevenire i potenziali rischi di aggressione terroristica nella fase di approdo delle navi ai porti. L'Autorità Portuale di Catania sta provvedendo all'analisi dei rischi sulla scorta delle infrastrutture esistenti. A tal proposito ha individuato nel consorzio Thyreaus, di cui fanno parte le ditte EWA e DATAMAT, il proprio Consulente esperto in sicurezza delle infrastrutture. Il Consorzio sta provvedendo ad individuare tutte le eventuali ipotesi di potenziale minaccia e, tenuto conto delle procedure esistenti e delle attuali infrastrutture portuali, all'individuazione delle strategie di attenuazione dei rischi. Il Piano di Sicurezza, oltre alle procedure, individuerà le misure di mitigazione dei rischi non soltanto delle strutture portuali ad uso comune ma terrà conto altresì, quale piano integrato, di tre complesse realtà portuali in gestione a privati mediante concessione demaniale, la Nitroservice, l'Elettra Tlc e la Silos Granari della Sicilia, che saranno tenuti a loro volta a redigere un proprio Piano di Sicurezza. "L'individuazione delle misure di sicurezza previste dall'ISPS Code-ha dichiarato Santo Castiglione,presidente dell'ente portuale etneo - non muteranno gli obiettivi dell'Autorità destinati ad una maggiore integrazione del porto alla città, che rimane un importante traguardo affinché lo scalo etneo costituisca un volano per lo sviluppo dell'economia di Catania". Gli obblighi normativi sono essenzialmente rivolti al rapporto tra la nave e la banchina e non al complesso delle strutture portuali. Infatti le procedure in fase di individuazione si concentreranno solo sulla sicurezza delle fasi di imbarco e sbarco dei turisti e delle merci. Il Piano di sicurezza, una volta redatto, sarà sottoposto all'approvazione della Capitaneria di Porto e della Prefettura di Catania, che rimangono gli enti preposti in materia di sicurezza, in modo da essere operativo entro il prossimo primo luglio, data in cui tutti i porti italiani dovranno essere pronti ed operativi. Nell'ambito del Piano di sicurezza dovrà essere individuato un Port Facility Officer, ovvero un soggetto deputato alla gestione ed all'organizzazione delle procedure previste dal Piano. Il Piano sarà curato da Davide Romano e da Riccardo Lentini, già dirigenti dell'Autorità Portuale, coadiuvati dal Consorzio, nell'ambito di un tavolo tecnico istituito dalla Prefettura di Catania. Al tavolo partecipano Polizia di Frontiera, Polizia Squadra Navale, Guardia di Finanza, Carabinieri, Capitaneria di Porto, Agenzia delle Dogane e Vigili del Fuoco,il coordinanamento sarà a cura dal vice Prefetto Antonio Sinesio. L'Autorità dovrà elaborare il progetto esecutivo delle infrastrutture previste dal Piano quali misure di attenuazione dei rischi, per poi avviarlo a gara pubblica. Per la realizzazione di questi interventi l'Ente portuale dispone già di fondi erogati con decreto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un ammontare complessivo di 3.204.612,79 euro.



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