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5 giugno 2009 - Sequestro record per la Guardia costiera di Augusta, sette tonnellate di tonno rosso pescato illegalmente che stava per essere caricato a bordo di un tir frigorifero in partenza per il continente. Questa notte gli uomini della Capitaneria di porto hanno messo a segno una brillante operazione a seguito di elaborate indagini a mare e a terra. Gli esemplari di tonno rosso, 40 in totale, erano stati sbarcati da un motopesca iscritto al compartimento di Cagliari. L'operazione si inquadra nell'ambito di direttive nazionali per prevenire la pesca illegale di specie protette. Le verifiche servono per appurare che il tonno venga pescato solo da barche autorizzate e nelle quantità previste dalle vigenti leggi comunitarie, per fare ciò il pescato può essere sbarcato solo in porti autorizzati. L'operazione odierna, eccezionale per la quantità del sequestro, porta il totale a 17.500 chilogrammi di tonno sequestrato e a oltre 100 mila euro di sanzioni amministrative elevate. Il sequstro pare sia stato effettuato perchè il motopesca non aveva le necessarie autorizzazioni comunitarie, il tentativo di sbarco nel porto di Augusta serviva per evitare i controlli. Quella della pesca al tonno rosso è una questione che sta tenendo in allarme la commissione europea. Il commissario europeo alla pesca Joe Borg, in caso di necessità, può decidere il blocco anticipato della pesca da parte delle grandi tonniere. "Si tratta di una misura preventiva normale - ha detto la portavoce Nathalie Charboneau - in quanto oggi nulla permette di ipotizzare la chiusura anticipata della pesca al tonno rosso" per rispettare le quote europee decise nell'ambito della Commissione internazionale per la pesca dei tonnidi (Iccat). Per i grandi pescherecci comunitari la campagna di pesca al tonno rosso nel Mediterraneo e nell'Atlantico termina ufficialmente il prossimo 15 giugno, e teoricamente potrebbe essere prolungata di qualche giorno per tener conto dei periodi in cui le imbarcazioni, a causa del brutto tempo, non hanno potuto uscire in mare. La situazione però può evolvere rapidamente sulla base dei quantitativi pescati giornalmente. Bruxelles sta quindi monitorando in modo continuo l'attività di tutti i pescherecci per poter intervenire, in caso di superamento della quota di pesca nazionale, se lo Stato membro interessato non dovesse farlo. L'attività della Guardia costiera mira quindi ad evitare eventuali sanzioni.
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