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PRIMO PIANO
PRIMO INTERVENTO DELLA GUARDIA COSTIERA AUSILIARIA

28 agosto 2008 - Una Caretta-Caretta di circa 50 centimetri, 30 chilogrammi, è stata recuperata a circa 10 miglia al largo di Capo Santa Croce. Il mezzo nautico privato fa parte della neonata associazione onlus "Guardia costiera ausiliaria che, ricordiamo, domani prenderà ufficialmente possesso di alcuni locali del Faro Santacroce. Un primo intervento che apre un importante spiraglio sulla gestione e controllo della costa a est della città. L'animale, che è stato trovato con un amo conficcato nella gola è stato consegnato,al personale della Guardia costiera di Augusta presso il circolo nautico di contrada Granatello dove l'imbarcazione ha fatto ritorno. I militari della Capitaneria di porto hanno provveduto, come da prassi, a consegnare la tartaruga all'ufficio veterinario del comune di Augusta che, a sua volta, lo ha consegnato al Centro di recupero fauna selvatica e tartarughe marine di Comiso. Al recupero della tartaruga hanno contribuito Marco Galardi, proprietario della mezzo nautico, Giuseppe Tripoli, Giovanni Saia, Giovanni Blandino e Francesco Spinali. Quest'ultimo ha telefonato al numero blu 1530 per segnalare il recupero, la centrale li ha poi messi in contatto con la Guardia Costiera di Augusta.

Il centro recupero di Comiso è stato inaugurato nell'ottobre del 2000, è gestito dall’associazione Fondo Siciliano per la natura onlus. Si tratta di un “ricovero per animali selvatici” realizzato nei locali messi a disposizione dal Comune di Comiso mediante apposita convenzione. Il centro attua un programma di salvaguardia degli animali selvatici articolato in tre fasi: recupero e ricovero degli animali in difficoltà,cura e riabilitazione e rilascio in natura. Il Centro si estende su un’area alberata e recintata di oltre 1000 metri quadrati e dispone delle seguenti strutture: ufficio amministrativo e sala didattica,ambulatorio veterinario e per gli interventi chirurgici, sala radiologica, cucina per lo stoccaggio del cibo,voliere per la convalescenza, riabilitazione, quarantena e per la didattica,gabbie per mammiferi e stabulario per tartarughe marine che consiste in un locale idoneo alla cura e riabilitazione di tutti quei cheloni marini che hanno subito traumi, impatti con natanti, occlusione intestinale per l’ingestione di rifiuti flottanti non biodegradabili oppure interventi chirurgici per l’estrazione di ami ingoiati. L’impianto funziona a ciclo chiuso con acqua di mare prodotta artificialmente, opportunamente filtrata, depurata, sterilizzata, e riscaldata costantemente.


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